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Ex mulini in via Marina VescovadoDissesto idrogeologico
Tropea frana ancora

Alba di paura su gli ex mulini in via Marina Vescovado

di Caterina Pandullo

foto Salvatore Libertino

Le abbondantissime e continue piogge che stanno facendo sgretolare la Calabria hanno provocato un'altra frana in  una zona che finora sembrava essere rimasta indenne dal fenomeno franoso.

Verso le 5 di ieri un forte boato è stato avvertito da alcuni abitanti delle casette poste sul fianco destro della strada che  dalla zona Carmine immette a Tropea e  che si affacciano sulla discesa che porta alla marina. Lo smottamento è partito dalla casa situata all'interno del cancello, dove è situato lo studio di un noto professionista ora in pensione, e ha  riguardato il muro di contenimento Ex mulini in via Marina Vescovadoa  ridosso della casa che si è sbriciolato riversandosi sulla  sottostante stretta scalinata che i tropeani a  volte usano per accorciare il tragitto verso il mare. Tutto il materiale franato, tra cui grossi pezzi di cemento, è andato a finire sui due antichi mulini che, ristrutturati con i proventi dell'alluvione degli anni '50, da anni ormai sono utilizzati dai proprietari come residenza  estiva e per fortuna erano disabitati.

Il movimento franoso si è esteso anche al terrapieno del giardino  che si è abbassato.  Sul luogo sono accorsi prontamente i vigili del fuoco, la protezione civile comunale, i tecnici del Comune, oltre a polizia e carabinieri, cEx mulini in via Marina Vescovadohe hanno provveduto a chiudere la strada del Carmine e la discesa della marina e non hanno escluso che potrebbero verificarsi ulteriori crolli.

Secondo i primi rilievi il crollo sarebbe stato determinato dalla deviazione che qualcuno avrebbe fatto delle acque pluviali dalla buca in cui erano incanalate. Nel tratto franato infatti confluiscono le acque provenienti da via Carmine, via Tondo e viale Stazione, in passato canalizzate e usate per far funzionare i mulini collocati sulla sponda del  torrente Lumia. Al crollo ha contribuito anche il fatto che  i fori praticati sul muro per far scolare  l'acqua erano otturati.
 

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