Le
continue provocazioni del vicesindaco dott. Sandro Cortese
Il porto di Tropea come “capro espiatorio”
Un accorato appello a tutte le forze politiche e sociali che hanno a
cuore le sorti della città
di Piergiorgio Centro
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Salvatore Libertino
Ecco,
siamo alle solite! A Tropea, anche oggi, continuiamo ad assistere alle
continue provocazioni del dott. Cortese che intende usare le nomine,
fatte dal sindaco nella S.P.A. Porto, come “capro espiatorio” per
nascondere le proprie responsabilità e dare false giustificazioni ad un
comportamento assolutamente irresponsabile e rendere più acuta la crisi
della giunta comunale. E questo in prossimità dell’imminente stagione
estiva. L’amico Cortese afferma che la copertura dei ruoli all’interno
della SPA. Porto avvenisse attraverso pubblici concorsi per persone
prive di occupazione; affermazione alquanto singolare considerato il
fatto che a farla è una persona che vive da sempre in una realtà
lavorativa, quale l’ente ASP, nella quale le nomine ad alti ruoli
avvengono quasi esclusivamente in base alla tessera di partito o
all’appartenenza a gruppi di potere precostituiti e . che, di fatto,
hanno portato la sanità calabrese ed in particolare vibonese ad un punto
di non
ritorno.
E questo è sotto gli occhi di tutti, non solo dei cittadini che, ahimè
sono i più penalizzati da questo stato di cose, ma anche dei media
nazionale e, finalmente e soprattutto, delle istituzioni preposte.
Vorrei, inoltre, ricordare come è stato gestito e si continui a
gestire il lavoro interinale o i metodi attraverso i quali assumono i
lavoratori che operano con le ditte di servizi esterne presso l’ASP.
Ricordo che fu lui stesso a sollecitare, sin dall’insediamento
dell’attuale amministrazione comunale, l’immediata sostituzione dei
soggetti rappresentanti del comune presso la società PORTO di Tropea
SPA, lasciando al sindaco piena libertà per le nomine. Forse, vista
l’appartenenza politica, hanno chiesto anche a lui di mostrare i
muscoli! Ma guardiamo in faccia la realtà! Quella attuale del comune di
Tropea è a dir poco catastrofica e, anzicchè rimboccarsi le maniche per
lavorare su questioni più serie, si parla ancora di azzeramenti di
giunta e quant’altro forse per poter posizionare qualche giullarino di
corte che va in giro a spettegolare con tutte le opposizioni e non perde
occasione per mettersi in evidenza pretendendo, oggi, chissà quale altro
incarico. Onestamente non se ne può più. E ciò malgrado il grande
impegno a voler mantenere in vita un malato terminale, sopportando a
dover sottostare agli umori giornalieri dei vari assessori e
consiglieri che, invece di produrre qualcosa di positivo per la città,
escogitano sempre nuove strategie per tornaconto personale. Né, e qui
mi rivolgo al sindaco, ritengo ci siano forme di cura sperimentali ed
innovative come quella di trovare possibili accordi, con parti di
minoranza, basati sulla spartizione e sugli accomodamenti. E questo né
oggi né in un prossimo futuro! Perché questa era una strada da
percorrere quando, alla fine del 2007, i SOCIALISTI avevano fatto un
accorato appello per far sì che tutte le forze politiche e sociali che
avevano a cuore le sorti della città di Tropea, si sedessero intorno
ad un tavolo per discutere dei problemi seri della città e trovare il
sistema di risolvere almeno le questioni di maggiore urgenza.
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