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Antonio EuticchioBollata con disgusto la vecchia consorteria politica locale pronta domani a servire altri padroni per il potere e per la pagnotta

L'ex sindaco Euticchio invia una lettera aperta ai cittadini

"Si devono vergognare coloro che fino all’ultimo momento sono rimasti abbarbicati alla  carica  per  il venale interesse di bottega”

di Caterina Pandullo

foto Salvatore Libertino

Ha atteso la conclusione della tornata elettorale l’ex sindaco di Tropea Antonio Euticchio per commentare, con una lettera aperta ai cittadini,  la conclusione anticipata del suo mandato amministrativo, determinata dalla contestuale presentazione di dimissioni di 11 consiglieri. Mentre ritiene “comprensibile e giustificata  la scelta fatta dai consiglieri di minoranza che fin dall’inizio  hanno mirato a sgretolare l’Amministrazione” bolla invece  come “disgustoso e fuori da ogni umana comprensione  il comportamento dei consiglieri di maggioranza, tutti del Pd,  che hanno cofirmato il documento”.
Per Euticchio si devono “vergognare soprattutto  coloro che fino all’ultimo momento sono rimasti abbarbicati alla  carica  per  il venale interesse di bottega”. Proprio loro,  specifica, “sono  i rimasugli della vecchia consorteria politica locale che per restare in vita deve riciclarsi di volta in volta emergendo dalla “Caina” del nono cerchio dell’inferno dantesco e, per vivacchiare nel gioco politico locale, saranno costretti alla prostrazione ed all’ubbidienza al padrone di turno, oggi il Pd,  ma pronti domani a servire altri padroni per il potere e per la pagnotta”. Ma ciò che soprattutto rimprovera agli ex alleati, che “non  hanno avuto rispetto per se stessi e per il ruolo che fino all’ultimo momento hanno ricoperto”,  è il fatto di “non avere tenuto in considerazione gli interessi generali della città  che vive soprattutto di turismo estivo immettendola in piena estate irresponsabilmente in una profonda crisi solamente per ubbidire al loro padrone politico”. Fa quindi un elenco dei problemi più spinosi ed urgenti della “perla del Tirreno”: il drammatico problema della Rupe che si sgretola ad ogni prima pioggia nonostante i lavori in passato eseguiti; lo smottamento e la frana della quinta collinare che solo per miracolo non ha avuto risvolti tragici per la popolazione; la scuola media in dissesto strutturale con pericolo di crollo nonostante i ripetuti interventi di consolidamento; il piano comunale strutturale; il sistema turistico locale; la crisi economica nazionale che sicuramente avrà ripercussioni pesanti sulla economia turistica della città; la grave situazione economico–finanziaria che condiziona pesantemente la vita amministrativa dell’Ente, solamente i debiti fuori bilancio tra quelli già consolidati e quelli in via di maturazione  giudiziaria sommano a più di 5 milioni di euro. “Per i consiglieri dissidenti, afferma,  questi non sono problemi importanti da risolvere. Urgente è sciogliere il consiglio comunale perché il sindaco comunista e dittatore ha nominato alla società porto di
Tropea persone non gradite per cui si è reso colpevole di lesa maestà nei riguardi del vicesindaco e della consorteria politica di sua appartenenza. Non ha chinato il capo alla fazione politica ed ai capi corrente, quindi inesorabilmente va punito”. E ancora va giù pesante sostenendo che “le varie consorterie legate ai poteri forti ed i lori mal celati reggenti  tornano insieme, vogliono appropriarsi della città e mal sopportano la gestione democratica, popolare e trasparente. Gli sconfitti di sempre  vogliono ritentare la scalata al potere assoldando tutta la ciurmaglia in libera uscita in cerca di ingaggio; l’hanno illusa, ricattata, ed obbligata all’obbedienza”.
Assicura però che si adopererà con ogni mezzo affinchè il loro disegno fallisca continuando ad impegnarsi  all’interno del Pd “per contribuire a bonificarlo dai veleni profusi a iosa in questi anni dai soliti guastatori di professione per interessi personali e di casta”. Ringrazia gli assessori che si sono avvicendati per l’impegno, il sacrificio, lo spirito d’abnegazione profusi nell’attività amministrativa condizionata dalle misere risorse finanziarie ma esercitata “sempre in modo onesto”, escludendo  “il caro “amico” vicesindaco che ha ricoperto la carica per imposizione politica non per mia scelta; si potrà fregiare di essere stato il promotore dello scioglimento del consiglio comunale, però è stato un amministratore lontano dai problemi della città e della gente comune”. Un ringraziamento anche “ai dipendenti comunali non fannulloni e leali nei riguardi dell’Ente che svincolati da interessi di parte hanno ben lavorato e a tutti i cittadini onesti che mi hanno sostenuto nella difficile gestione comunale”. Ribadendo di essere stato il sindaco di tutti e di avere esercitato il ruolo con imparzialità assicura “a tutti coloro che credono nei valori della legalità, della trasparenza, della partecipazione, dell’accoglienza, della solidarietà, dell’amicizia e della democrazia che ci sarà  modo in altre sedi di incontrarci e continuare insieme il percorso iniziato nell’interesse della nostra  città”.

 

La lettera integrale dell’ex sindaco Antonio Euticchio

Carissimi concittadini,
Come risaputo,undici consiglieri hanno presentato contestualmente le proprie dimissioni determinando la fine anticipata della legislatura. Comprensibile e giustificata è stata la scelta fatta dai consiglieri di minoranza che fin dall’inizio hanno mirato a sgretolare l’Amministrazione da me guidata. Onore al merito. Disgustoso e fuori da ogni umana comprensione invece il comportamento dei consiglieri di maggioranza appartenenti al mio stesso partito che hanno cofirmato il documento.
Vergogna, soprattutto per coloro che fino all’ultimo momento sono rimasti abbarbicati alla carica per il venale interesse di bottega. Era da aspettarselo. Sono i rimasugli della vecchia consorteria politica locale che per restare in vita deve riciclarsi di volta in volta emergendo dalla “Caina” del nono cerchio dell’inferno dantesco. Non hanno speranza però, resteranno sempre anime perse che per vivacchiare nel gioco politico locale, saranno costretti alla prostrazione ed all’ubbidienza al padrone di turno. Oggi, indossano la casacca del Partito Democratico, sono già pronti a servire domani altri padroni in funzione del potere e della pagnotta. Pensavo fosse cambiata la politica nel nostro territorio, purtroppo, cosi non è stato. Ho sbagliato a fidarmi. Mi resta la consolazione di recitare il “mia culpa” per averli avuti al mio fianco. Se non hanno avuto rispetto per se stessi e del ruolo che fino all’ultimo momento hanno ricoperto, non potevano certamente tenere in considerazione gli interessi generali della città che vive soprattutto di turismo estivo ed in piena estate la mettono irresponsabilmente in crisi solamente per ubbidire al loro padrone politico. Il drammatico problema della Rupe che si sgretola ad ogni prima pioggia nonostante i lavori in passato eseguiti, lo smottamento e la frana della quinta collinare che solo per miracolo non ha avuto risvolti tragici per la popolazione, la scuola media in dissesto strutturale con pericolo di crollo nonostante i ripetuti interventi di consolidamento, il piano comunale strutturale, il sistema turistico locale, la crisi economica nazionale che sicuramente avrà ripercussioni pesanti sulla economia turistica della città, la grave situazione economica – finanziaria che condiziona pesantemente la vita amministrativa dell’Ente, solamente i debiti fuori bilancio tra quelli già consolidati e quelli in via di maturazione giudiziaria sommano a più di 5 milioni di euro, tutti questi non sono problemi importanti da risolvere. Urgente è sciogliere il consiglio comunale perché il sindaco comunista e dittatore ha nominato alla società porto di Tropea persone non gradite per cui si è reso responsabile di lesa maestà nei riguardi del vicesindaco e della consorteria politica di sua appartenenza. Non ha chinato il capo alla fazione politica ed ai capi corrente, quindi inesorabilmente andava punito. Le varie consorterie legate ai poteri forti ed i lori mal celati reggenti tornano insieme, vogliono appropriarsi della città. Mal sopportano la gestione democratica, popolare e trasparente. Gli sconfitti di sempre hanno buttato la maschera, vogliono ritentare la scalata al potere, danno proditoriamente l’assalto alla “Bastiglia” assoldando tutta la ciurmaglia in libera uscita in cerca di ingaggio; l’hanno illusa, ricattata, ed obbligata all’obbedienza. Purtroppo, chi non è uomo libero ed è condizionato dal bisogno non può fare altro che tacere ed ubbidire. I caporioni dei vari potentati sappiano fin d’ora, però, che nel mio piccolo, contribuirò con ogni mezzo perché il loro disegno fallisca. Essere il Sindaco della propria città è sicuramente l’aspirazione più importante a cui mira ogni soggetto impegnato in politica e rappresenta la conclusione naturale del proprio impegno pubblico; cosi sarà per me. Resto però, nel Partito Democratico con maggior convincimento per contribuire a bonificarlo dai veleni profusi a iosa in questi anni dai soliti guastatori di professione per interessi personali e di casta. Ho amministrato la mia città per come ho potuto con le misere risorse finanziarie disponibili e molte volte in solitudine; sicuramente l’ho fatto in modo onesto. Grazie a tutti gli assessori che in questi anni si sono avvicendati alla guida della città per l’impegno, il sacrificio e lo spirito di abnegazione profuso nell’affrontare e risolvere i mille problemi amministrativi fatta eccezione per il mio “caro amico” vicesindaco che ha ricoperto la carica per imposizione politica non per mia scelta; si potrà fregiare di essere stato il promotore dello scioglimento del consiglio comunale, però è stato un amministratore lontano dai problemi della città e della gente comune. Grazie ai dipendenti comunali non fannulloni e leali nei riguardi dell’Ente che svincolati da interessi di parte hanno ben lavorato. Il Comune in questi anni è stato la casa di tutti i cittadini indipendentemente dal colore politico,censo ed appartenenza sociale. Rivendico il merito di essere stato il Sindaco di tutti, di quelli che mi hanno votato e di quelli che non lo hanno fatto, esercitando il ruolo con imparzialità. Ribadisco a tutti coloro che credono nei valori: della legalità, della trasparenza, della partecipazione, dell’accoglienza, della solidarietà, dell’amicizia e della democrazia che avremo modo in altre sedi di incontrarci e continuare insieme il percorso iniziato nell’interesse della nostra città. Grazie di cuore a tutti i cittadini onesti della mia città per il sostegno che mi hanno dato in questi anni nella difficile gestione comunale.
Con affetto,

Dott. Antonio Euticchio già Sindaco della sua Tropea
 

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