Le
famiglie Oblate del S.C., Sacerdoti, Seminaristi e Laici, si sono riuniti a
Lametia Terme per un convegno
Don Mottola e Rosmini a confronto
La dichiarazione di Venerabile di Don Francesco ha acceso una nuova e
splendente luce
di Vittoria Saccà
foto Salvatore Libertino
Tropea - La
dichiarazione di Venerabile di don Francesco Mottola, che Benedetto XVI ha
siglato il 17 dicembre dell’anno appena trascorso, ha dato nuova linfa alla
grande Famiglia dei mottoliani che si trovano su tutto il territorio nazionale.
Una nuova e splendente luce si è accesa per tutti loro che, in seguito al nuovo
evento, avvertono il desiderio di riunirsi per diffondere ulteriormente il
pensiero e, nel contempo, la figura del sacerdote tropeano che seminò per tutta
la Calabria e oltre i confini, il suo profondo amore per gli umili, per i “nujiu
du mundu”. Nei giorni scorsi, gli Amici della Fondazione don Mottola, gli
Ascritti Rosminiani, le famiglie Oblate del S.C., Sacerdoti, Seminaristi e
Laici, si sono riuniti a Lametia Terme per un convegno presso il Centro
Pastorale nella Chiesa del S.Rosario. A confronto, don Francesco Mottola e il
sacerdote Antonio Rosmini, dichiarato beato il 18 novembre 07, e del cui
pensiero il sacerdote tropeano era un appassionato studioso.
“Rosmini e don Mottola – ha dichiarato Alfredo De Grazia presidente della
Fondazione don Mottola - sono testimoni autentici di speranza, per un rinnovato
cammino di fede e di ricerca spirituale per il bene comune della nostra terra di
Calabria”. Come Testimoni di Speranza, ha aggiunto, sono stati, pur in epoche
moderne diverse, “segni visibili di Carità, uniti profondamente dalla loro
adorazione e dalla loro adesione alla Verità, Parola del Padre, Verbo
Incarnato e Amore infinito verso l’uomo”.
Ha poi descritto l’amore ardente di Don Mottola verso Cristo e il suo grande
desiderio di contemplazione di Dio. Ha proseguito affermando che “Sia sul piano
teologico che spirituale, ad Antonio Rosmini e al suo pensiero, padre Mottola e
gli oblati del S. Cuore, si sono ispirati anche nell’amore manifestato per la
Chiesa Madre e maestra! Giuseppe Locane, Saverio Celia Magno e tanti altri
fratelli Oblati, e amici di Don Mottola, dagli anni 70 ad oggi, nei convegni
regionali di Paola hanno cercato di dare alle Diocesi di Calabria, un contributo
dettato dall’amore per la nostra chiesa e per la nostra terra. In questi tempi
così oscuri e tristi, - ha proseguito il presidente - coloro che hanno voluto
costituire la stessa Fondazione don Francesco Mottola, sono convinti, con il
Beato A. Rosmini e Papa Paolo VI, che la politica è alta opera di Carità, non è
la vittoria della propria parte politica, non è la conquista del potere, per cui
tutto ruota attorno a singole persone, famiglie, gruppi interessi e lobby varie,
ma, come Rosmini riteneva, essa è fondata sul ‘vincolo sociale’ che si esprime
attraverso la ‘benevolenza sociale’, poiché le persone sono associate per
cercare insieme, come unita persona morale, il ‘bene che con la società si
procaccia e che è il fine della società stessa, della quale le persone individue
non sono che parti”.
Giovanni Paolo II, ha detto inoltre De Grazia, ha richiamato il pensiero di
Rosmini sulla modernità e sul rapporto tra Fede e scienza, tra la Fede e
ragione. “Purtroppo nelle nostre scuole il pensiero di Rosmini non è stato e non
lo è ancora, studiato profondamente per la prevalente impostazione dei
programmi, in senso Crociano o marxista, oppure post illuministico”.
Da evidenziare che, in occasione del convegno di Lametia, la Fondazione don
Mottola ha voluto stampare un numero speciale della rivista “Il bene” già al suo
14esimo anno di vita, da regalare a tutti i convenuti. Il presidente De Grazia,
ha annunciato il secondo Convegno Regionale che si terrà a Tropea, il 28 o il 29
giugno, data che ricorda la morte di Padre Mottola, e un seminario di due
giorni ad Isola Capo Rizzuto, presso la struttura residenziale dei Rosminiani. |