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La parrocchia del S. Rosario  con i suoi 60 soci Con la forza del passato, con il coraggio del futuro, con la passione di sempre

Si festeggiano anche a Tropea i centoquarant’anni dell’Azione Cattolica

Un’associazione che ha attraversato due secoli di storia


di Paolo Ceraso – Presidente diocesano di ACI  
foto archivio Tropeaedientorni.it
 

Tropea - Sono passati quasi centoquarant’anni dal 2 maggio 1868, giorno in cui Mario Fani e Giovanni Acquaderni fondarono la “Società della gioventù cattolica italiana”, divenuta poi Azione Cattolica Italiana. Un’associazione che ha attraversato due secoli di storia e si è affacciata al terzo millennio, che ha visto formarsi e crescere l’Italia, che ha vissuto sempre con fedeltà il suo servizio alla Chiesa, che non si è mai tirata indietro: nelle parrocchie e nelle città, nelle aule di scuola e nelle università, sui luoghi del lavoro, nella società civile e nelle istituzioni.  Un’associazione che ancora crede che il tempo del Vangelo è adesso e che vuole stare ancora dentro questo tempo. Con la forza del passato, con il coraggio del futuro, con la passione di sempre.

E c’è un’altra data nella vita dell’Azione Cattolica (AC) che è sentita da ogni socio quasi come un compleanno o un anniversario: è l’8 dicembre, giorno in cui ci si ritrova in parrocchia a  celebrare, insieme a tutta l’AC, la scelta di appartenere all’associazione.

Fin dall’inizio della sua lunga storia, l’Azione Cattolica ha rinnovato la scelta di impegno e dedizione alla Chiesa nel giorno della Festa dell’Immacolata Concezione. Ogni anno la Parola ascoltata in questa Celebrazione Eucaristica pone l’AC alla scuola del sì di Maria, in cui tutto ci dimostra che nulla è impossibile a Dio se si dà spazio al suo amore.

L’AC, dunque, ha scelto lo stile del magnificat per celebrare la sua appartenenza alla Chiesa, dentro una festa che è di tutta la Chiesa. E così come Maria ha ripetuto quel sì ogni giorno, anche per L’AC  la scelta “di starci”. E il sì, come quello di Maria, è un“decidersi per”; è una scelta missionaria, quella di portare il Vangelo a chi ha bisogno, testimoniandolo con sollecitudine, perché il Vangelo è custodito dentro ogni uomo di fede.

La celebrazione dell’8 dicembre è, dunque, la festa dell’identità dell’AC e del suo carisma, delle sue scelte: la scelta religiosa (al centro c’è il Vangelo dell’Incarnazione che si concretizza in Gesù Eucaristia), quella unitaria (è uno spazio per tutti dove ciascuno, dai bambini agli anziani, è valorizzato), quella associativa (popolo che si ritrova consapevolmente davanti al Signore con unità di cuori ed intenti, contemporaneamente in tutta Italia).

Una festa celebrata anche a Tropea, in questo 8 dicembre, dalla parrocchia del S. Rosario, che con i suoi 60 soci continua ad intrecciare ormai da tempo la sua storia con quella dell’AC e dalla Parrocchia dell’Annunziata che riprende, con circa 80 soci, un cammino interrotto ma mai dimenticato.

Una festa resa ancora più emozionante dal dono che l’AC della parrocchia del Rosario ha offerto alla sua Madonna e al Bambino Gesù: le corone, che da oggi cingono la testa  delle due sacre statue.  Un dono che è un impegno. L’impegno a portare il Vangelo da laici nel mondo, con la sollecitudine di Maria, potente ed umile, che si alza e va da Elisabetta.                                                                                         

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