Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Zaccheo, devo fermarmi a casa tua!
– L’episodio di Zaccheo, riportato dall’odierno brano di vangelo, manifesta al popolo di Israele la missione di Gesù Cristo: la salvezza dell’umanità corrotta dal peccato.
– L’incontro personale con Gesù provoca in Zaccheo la conversione del cuore che si manifesta anche nelle opere concrete che sceglie di compiere.
– Proprio Zaccheo potrebbe dare voce alla preghiera amorosa del fedele israelita che loda il Signore perché Egli con la sua potenza ha chiamato all’esistenza tutte le cose e le sostiene con il suo amore misericordioso.
– Ancora, Zaccheo potrebbe essere immagine della prima comunità cristiana chiamata alla conversione e a portare l’annuncio di salvezza nel mondo attraverso la parola e la vita; così tutti sapranno che «la tenerezza del Signore si espande su tutte le creature».
Dal vangelo di questa domenica (Lc 19,1-10).
In quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là.
Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!».
Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto».
Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».
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♥ Zaccheo si lasciò incontrare da Gesù e con gioia gli aprì il cuore: “Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato, restituisco quattro volte tanto”. – Anche noi lasciamoci toccare dalla parola di Gesù, medico delle anime e dei corpi. Egli ci invita alla conversione.
♥ Non c’è casa in cui non possa entrare la salvezza del Signore..
Cambiare in meglio il nostro vivere.
♦ Lungo i secoli di Cristianesimo quanti ostacoli si sono interposti tra Gesti e i vari ricercatori della verità.
Pensiamo alle varie ideologie, allo spiritualismo e all’incoerenza di vita di tanti che si dicono Cristiani contribuendo alla perdita di fiducia nella Chiesa e perfino in Dio, come ebbe a lamentare anni fa Papa Francesco in Brasile alla Gionata Mondiale della Gioventù.
Da cristiani ne siamo addolorati e chiediamo perdono. Per l’oggi e le future generazioni, oltre a richiamare i discepoli di Gesù alla coerenza di vita con il Vangelo.
♦ Tutti possono aggirare gli ostacoli come fece Zaccheo; siamo invitati ad imitare un Francesco di Assisi e altri come lui che, pur vivendo in una Chiesa santa e peccatrice, in una società tra lotte e guerriglie, si son fatti santi e han contribuito a riformare la Chiesa e l’umana convivenza.
♥ Gesù, come quel giorno nei riguardi di Zaccheo, sorprenderà tutti: non solo fu visto da lui, ma andò a pranzo nella sua casa, suscitando in lui tanta gioia e favorendo vita di vera conversione.
La Chiesa e la società saranno più a misura d’uomo se ci sarà l’impegno di tutti. In una famiglia, in una azienda, nella comunità perché tutto vada bene non basta l’impegno in uno o l’altro membro, ma di tutti i componenti…
♥ Abbiamo la vocazione di vivere la dignità di figli di Dio e di fratelli tra di noi, con la legge dell’amore, “come ha amato Gesù”. Come Lui che ha fatto bene ogni cosa.
Siamo in cammino verso l’eternità, allorché non ci sarà più pena alcuna. ma ritroveremo quanto di bello e di buono abbiamo appena assaporato.
Non possiamo disinteressarcene. E allora possiamo cantare: “Benedirò il tuo nome per sempre, o Signore, lento all’ira e pieno di misericordia”.
(P. Nicola Fiscante, redentorista).