“Capovolgiamo l’Italia” – “Hercules Campus”
Quinta giornata del Campus al Liceo Scientifico “Fratelli Vianeo”: Beatrice Lento, Presidente S.O.S Korai
“Agàpe è il mio nome… Ascoltami fanciulla, dolcissima Kore, volgi l’orecchio alla voce dolente d’Agàpe e segui il suo consiglio: RIBELLATI ALLA BRUTALITA’ CHE NON S’INCHINA E CERCA SOLO L’AMORE. Agàpe è il mio nome e a Ipponion giaccio nel corpo ormai muto, ma la mia anima bagnata da Mnemosyne rincorre ancora il sogno rapito”.
Il Liceo Scientifico ha accolto oggi, nella quinta giornata del Campus, l’ex Dirigente Scolastico, Prof.ssa Beatrice Lento, Presidente dell’Associazione di Volontariato S.O.S Korai con la lettura di alcuni passi tratti dal “Quaderno dell’Otto Marzo” dello scorso anno, scritto dalla stessa. L’Associazione ha come obiettivo quello di promuovere la solidarietà sociale contro la subcultura maschilista e la violenza di genere, sempre nel rispetto della dignità della persona, e ha, ancora, come obiettivo quello di realizzare la pace e la giustizia sociale. La Prof.ssa Beatrice Lento ha espresso le emozioni provate nell’ascoltare il brano letto dall’alunna Francesca Laloè e nel rincontrare i “magnifici” ragazzi di Tropea e i loro insegnanti. La Presidente ha iniziato il suo interessante e coinvolgente intervento parlando della Calabria, dal Novecento a oggi e facendo riferimento alla Cultura Calabrese Tradizionale, alle conquiste delle Donne Calabresi, sottolineando poi l’operato, per quanto riguarda il territorio di Tropea, di due donne illustri: Irma Scrugli, alla quale è stato conferito il premio “Donne Libere” e Lydia Serra Toraldo, che fu Sindaca di Tropea dal ’46 al ’64. Quest’ultima ha profuso un impegno in favore dei giovani e delle famiglie, in campo educativo e scolastico, in una Tropea devastata dalla guerra e dai terremoti. È lei che fa nascere la prima Scuola Media e il Liceo Classico, consentendo agli studenti di evitare di spostarsi a Vibo Valentia. La Lento ha poi focalizzato l’attenzione sulle condizioni della donna calabrese in passato, una donna considerata un oggetto da parte dell’uomo e che poteva essere “posseduta” da chiunque in qualsiasi momento. Alcuni artisti, ha evidenziato, hanno comunque rappresentato e celebrato la donna riconoscendone la dignità e la personalità, come per esempio il pittore tropeano Albino Lorenzo che, nei suoi dipinti, raffigura la donna contadina come una “matrona”.
La questione femminile non è geografica né cronologica e la più potente arma di riscatto, per una donna e non solo, sta nella cultura. Gli interventi degli alunni e le risposte della Prof.ssa Lento hanno stimolato il pensiero critico di tutti i partecipanti su argomenti quali la violenza sulle donne e l’identità di genere, la maternità, l’aborto, l’utero in affitto, la lotta agli stereotipi e l’educazione indiretta al maschilismo che ancora oggi predomina.
“Tanta strada è stata fatta dalle donne, ma ancora è tanta quella da percorrere. Lo studio, l’istruzione e la cultura sono gli strumenti essenziali per ottenere l’indipendenza e la libertà”. “Essere donna vuol dire percorrere una strada per raggiungere uno status dell’anima, la resilienza, la capacità di resistere agli urti che segnano e fortificano, deve essere la caratteristica fondamentale di ogni donna”.
Questo è il messaggio finale di Beatrice Lento, una donna agguerrita e soprattutto fiera della sua Calabresità.
Gruppo Giornalismo Liceo Scentifico “F.lli Vianeo”
Istituto di Istruzione Superiore di Tropea