Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Vivere la Settimana Santa.
Entriamo nella Settimana Santa che ci fa rivivere gli eventi della passione, morte e risurrezione di Cristo. – La celebrazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme nella Domenica delle Palme introduce nella settimana santa. – Lunedì, Martedì e Mercoledì la Chiesa ricorda l’unzione di Betania, l’annuncio del tradimento di Giuda e del rinnegamento di Pietro, la preparazione della cena pasquale. – Il Giovedì Santo mattina nelle cattedrali si celebra la messa crismale: il vescovo consacra il crisma e benedice gli oli dei catecumeni e degli infermi e i sacerdoti rinnovano gli impegni assunti nell’ordinazione. – Nelle ore serali si celebra la messa nella Cena del Signore, dove Gesù lava i piedi dei discepoli, che esprime simbolicamente la sua vita di servizio e di dono. Al termine della messa l’Eucaristia viene portata all’altare della reposizione [il cosiddetto “sepolcro”] in vista della comunione dell’indomani. Dinanzi ad esso i fedeli nella notte sostano in adorazione personale e comunitaria. – Il Venerdì santo si celebra la Passione del Signore con una grande Liturgia della Parola, l’Adorazione della Croce e la Comunione eucaristica. – Il Sabato Santo si fa memoria della sepoltura e discesa nel regno dei morti nell’attesa della risurrezione, che viene celebrata nella solenne veglia pasquale, madre di tutte le veglie e nella domenica di risurrezione..
♦ Dal profeta Isaia (53, 2-5)
♥ Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per poterci piacere.
Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia; era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato.
Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
Due piccole storie
1. Era il giovedì della settimana santa.
S. Angela da Foligno voleva meditare profondamente sulla morte di Gesù. Perciò si sforzava di liberare la sua mente da ogni altro pensiero inutile, per raccogliersi tutta di fronte a Gesù Crocifisso.
Fu allora che sentì una voce, che per tutta la vita le s’impresse nel cuore, come freccia appuntita.
Era Gesù, che, morendo, le diceva:
♥ – Non ti ho amato per scherzo!
2. Ha pagato di persona
♦ Il nipotino orfano era stato affidato alla nonna, che cercava di educarlo il meglio possibile.
Diceva la nonna: “Questo tesoro lo voglio crescere bene, nel timore di Dio e nel rispetto degli uomini”.
Ma un giorno scoprì che il nipotino rubava. Lo sgridò con dolcezza. Il nipotino però continuò a rubare. Lo minacciò con tutto il suo cuore saggio di nonna. Inutilmente.
♦ Un giorno si decise. Dopo un nuovo furtarello, afferrò il nipotino per un braccio, se lo trascinò vicino al focolare, prese il ferro attizzatoio, lo arroventò per bene e gridò: – Ora con questo ferro rovente ti trapasso le mani ladre, così non ruberai più!
Poi, con gesto deciso, davanti al bambino terrorizzato, con il ferro rovente si trapassò la propria mano.
… Ora il bambino non ruba più: piuttosto di rubare si farebbe bruciare le mani!
♥ (Da quel giorno, da quando mi fu raccontato questo fatto, ho capito qualcosa della redenzione di Cristo).