IV edizione del “Premio L’Isola” 2017
I premiati, rigorosamente “tropeani” che si sono distinti nel mondo nelle loro arti o professioni
Vincenzo Fazzari è stato per 68 anni (dal 1942 al 2010) maestro di cappella della Cattedrale di Tropea. Ha unito in sé umiltà e grandezza: umiltà nella vita e grandezza nell’arte. Infatti è stata una persona semplice, schiva della ribalta, vera icona di appassionato musicista-cantore. Durante le funzioni religiose, le persone che sostavano tra le normanne navate della Cattedrale o che frequentavano le numerose chiese di Tropea e dintorni, sentivano una musica e un canto che aleggiavano nell’aria e colpivano il cuore; era la musica suonata all’organo da Vincenzo Fazzari, nato a Tropea nel 1922. L’arte che scorreva nelle sue vene non era frutto di studi approfonditi, che non ha mai potuto compiere, ma di una passione vera nata fin da bambino quando dalla bottega del padre, calzolaio, situata vicino la cattedrale, sentiva l’attrazione per la musica sacra che lo coinvolgeva e lo spingeva ad entrare ed ascoltare i canti liturgici riuscendo a farli suoi.
Così Vincenzo divenne custode di tali melodie che senza di lui si sarebbero perse nel tempo. La sua evidente predisposizione verso la musica non passò inosservata al conte Antonino Scrugli, organista della Cattedrale che decise di impartirgli qualche lezione. Nello stesso tempo, a soli dieci anni, il giovane Vincenzo fu ammesso nella banda musicale cittadina. Dieci anni più tardi, nel 1942, fu scelto come maestro di cappella dal parroco don Francesco Baldanza, subentrando all’organista che era deceduto. Il suo talento musicale poté ulteriormente affinarsi grazie al sodalizio artistico col grande compositore limbadese, don Giosue Macrì, dal quale apprese anche l’arte della composizione. Questi, tornato dall’America, dove fondò una scuola di musica, si stabilì presso il seminario di Tropea ed ebbe modo di apprezzare le qualità del giovane organista. Divenuti amici, coltivarono la loro passione musicale, arricchendosi reciprocamente. Negli anni ’60, Fazzari collaborò col m° Antonino Sirignano in qualità di vice-maestro per la formazione del complesso bandistico di Tropea, insegnando agli allievi gli strumenti d’ottone.
Nel 2008 il maestro è stato premiato come “tropeano illustre” durante la cerimonia annuale del premio internazionale di poesia “Onde Mediterranee”. Il m° Fazzari ha lasciato questa vita il 6 giugno 2010 e nella sua famiglia scorre la sua vena artistica ancora oggi perché la nipote Gemma ha ereditato le sue doti innate e, in più, ha potuto compiere quegli studi a lui negati dal destino.