Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Vescovi orientali cattolici in Calabria.
Nei giorni scorsi si è tenuto un importante incontro in Calabria tra Vescovi orientali cattolici europei.
– Certe notizie apparentemente sembrano di secondo ordine, ma portano con sé patrimoni di storia e di fede.
– Dal 14 al 17 giugno 2018 a Rende (Cosenza), nell’eparchia di Lungro degli italo-albanesi dell’Italia continentale, si è svolto l’annuale incontro dei vescovi orientali cattolici d’Europa.
– Riscoprire la propria identità di cristiani “orientali” e trovare forme concrete di condivisione reciproca delle proprie ricchezze di fede e di cultura. Un compito impegnativo nella Chiesa Cattolica, la quale anche nella diversità dei riti religiosi e delle loro trazioni manifesta la sua universalità.
♥ “Solo una maggiore adesione e comprensione dell’identità propria di una Chiesa orientale cattolica, alla luce del concilio Vaticano II, permette una migliore testimonianza, incisività e risposta pastorale alle sfide attuali del continente europeo, e una vera condivisione del tesoro dell’Oriente cristiano nel cuore della Chiesa universale”.
♦ Così si legge nel comunicato finale dell’incontro annuale dei vescovi orientali cattolici d’Europa che, su invito di monsignor Donato Oliverio, si è svolto dal 14 al 17 giugno a Rende (Cosenza), nell’eparchia di Lungro degli italo-albanesi dell’Italia continentale.
♦ La riunione è stata patrocinata dal Consiglio delle conferenze episcopali d’Europa (Ccee), ed è stata preparatoria ai festeggiamenti per il primo centenario dell’istituzione dell’eparchia, avvenuta il 13 febbraio 1919 con la costituzione apostolica di Benedetto XV Catholici fideles Graeci ritus.
♦ L’evento, promosso dal Ccee, ha visto la partecipazione dei rappresentanti di 12 Chiese sui iuris, che hanno posto l’accento sui «problemi, le sofferenze di tanti fedeli orientali cattolici in Europa», sottolineando in particolare «il dramma della guerra in Ucraina, le difficoltà delle Chiese orientali che comunque intendono vivere e vivono il Vangelo di Cristo e desiderano annunciarlo agli uomini di buona volontà».
♥ Alla luce di queste sfide i vescovi esortano nel comunicato a «riflettere sul volto di una Chiesa orientale cattolica» perché questo «rende coscienti queste Chiese delle potenzialità pastorali e dei tesori spirituali presenti nelle rispettive comunità, e che vogliono condividere con la Chiesa tutta».
♥ «Le Chiese orientali cattoliche in Europa non sono chiuse, bensì aperte ai problemi, alle sofferenze dei tanti cristiani perseguitati, in particolare dei fratelli che specialmente nel Medio Oriente, vivono la loro fede testimoniata dal sangue dei martiri dei nostri giorni», si legge nel documento.
♦ I vescovi riuniti a Lungro affermano poi di associarsi alla preghiera ecumenica del 7 luglio prossimo a Bari indetta da Papa Francesco e alla quale prenderanno parte «numerosi Patriarchi cattolici e ortodossi per testimoniare il desiderio di pace e di giustizia per quella terra, amata e visitata da Dio, ma da troppo tempo martoriata, violentata e devastata, da uomini, dimentichi della loro dignità e di quella altrui, resa spesso merce di scambio per vili interessi di potenze regionali o mondiali».
♦ Non manca, infine, nella nota dei presuli orientali un «pensiero di vicinanza» ai «numerosi migranti costretti a lasciare la propria casa e i propri affetti in cerca di migliori condizioni vita e un ringraziamento alle comunità che li accolgono».
♦ Iniziato lo scorso 14 giugno, l’incontro di Lungro ha visto, oltre alle sedute di studio, anche dei pellegrinaggi in diversi importanti luoghi di fede della Calabria, come il santuario di San Francesco di Paola, patrono della regione e della gente di mare, la visita a Rossano Calabro del Museo Diocesano del “Codex Purpureus”, dove i vescovi hanno potuto ammirare il famoso codice del VI secolo, accolti dall’arcivescovo Giuseppe Satriano.
♥ Il nunzio apostolico in Italia, arcivescovo Emil Paul Tscherrig ha portato il messaggio di Papa Francesco auspicante «un ulteriore e coraggioso impulso alla nuova evangelizzazione del continente europeo».
(fonte: dai siti web di Osservatore Romano e La Stampa)