ll consigliere riflette su una storia di ordinario degrado
Una nuova missiva in attesa della risposta del sindaco
Premettendo che ancora oggi non mi è pervenuta nessuna risposta in merito all’interrogazione da me presentata su questo delicatissimo argomento, mi preme rispondere alle riflessioni del Presidente del Consiglio apparse sui siti locali. Preciso che questa lettera (apparsa sui media) con prot. n. 197 del 14/01/2011, ancora “non notificatami”, è stata volutamente resa pubblica, per mero protagonismo del Presidente del Consiglio De Vita.
In primo luogo, caro Presidente, le ho indirizzato l’interrogazione cui lei si riferisce, per metterla a conoscenza dello stato di cose e soprattutto per il rispetto che nutro nei confronti della carica che lei ricopre.
Comprendo bene il suo stupore, per meglio dire “disinteresse”, nei confronti di una questione che di certo non la riguarda da vicino, visto che la totalità delle sue attività si svolge in quel di Lamezia Terme.
Di certo non le attribuisco “alcuna competenza” tale da aspettarmi una qualche risposta da parte sua.
Tuttavia conosco bene la sua attitudine a sopperire, anche in Consiglio, alla riluttanza del Sindaco Brosio di rispondere alle legittime questioni poste dai Consiglieri.
Infine, anche il Sindaco ha il sacrosanto dovere di denunciare situazioni che in qualche modo possono mettere a rischio l’incolumità pubblica, evitando di chiudere gli occhi e le orecchie di fronte alle lamentele dei cittadini.
A tal proposito è doveroso riflettere sulla tanta delicata questione dell’ambiente.
Troppo spesso l’ambiente subisce silenziosamente le scelte spregiudicate di una politica che senza scrupoli dimentica la tutela di un patrimonio che sempre troppo tardi si rivela indispensabile alla qualità della vita di noi cittadini.
Mi preme a tal proposito sensibilizzare l’opinione pubblica su una questione molto delicata, che interessa la cittadinanza tutta e che si concretizza nell’ennesimo scempio ambientale che, se trascurato, può sfociare, come già avvenuto, in fenomeni di ben più grave importanza.
Nello specifico parliamo di una condotta, situata tra le colline sovrastanti Parghelia, che raccoglie indistintamente acque nere e bianche (non consentito dalla legge), rifiuti e scarichi urbani e acque piovane, provenienti presumibilmente dal Comune di Zaccanopoli.
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Ebbene, al di là della competenza, il degrado e l’abbandono in cui versa la condotta hanno provocato continui sversamenti sul terreno di rifiuti di ogni specie e sorta, che fanno pensare ad un’ immensa discarica a cielo aperto (in questo caso le immagini sono più eloquenti di qualsiasi spiegazione). Il danno che ne consegue è perciò articolato in più aspetti e deve essere analizzato su più fronti. In primo luogo l’ecosistema ambientale già fortemente provato, sta subendo danni irreparabili, conseguenze di una politica spregiudicata che poco ha investito nella tutela del patrimonio naturalistico. In secondo luogo, l’acqua che fuoriesce dalla condotta ha provocato fenomeni erosivi di rilevanti entità che, se ulteriormente trascurati, potrebbero alterare il delicato equilibrio che il sito, per posizione e conformazione morfologica, ha. La mescolanza di acqua e rifiuti infatti, impregna in maniera continuativa e costante il terreno sottostante, che, se soggetto ad ulteriori precipitazioni, potrebbe cedere, come già avvenuto in passato, e innescare frane o smottamenti con rischi ben più alti per la popolazione di quanto accaduto lo scorso ottobre. Non è inoltre da sottovalutare, la posizione della condotta, sita sul costone direttamente sopra il depuratore, per cui un eventuale cedimento potrebbe nuovamente, nella peggiore delle ipotesi isolare l’impianto stesso e renderlo inagibile. In ultima analisi, i rifiuti nocivi e maleodoranti che giacciono su tutto il terreno circostante, sono una fonte ininterrotta di inquinamento per le falde acquifere e per i torrenti da esse alimentate che inevitabilmente inquinano anche l’area marina in cui sfociano.
E’ tempo di rimboccarsi le maniche, di prendere atto dello stato di cose e di attuare scelte nette e decise sui temi di pubblico interesse, temi in parte sconosciuti al Sindaco, la cui presenza in questo ultimo anno nel territorio da lei stessa amministrata, si conta in occasioni che stanno sulle dita di una mano!
Auspico che con il nuovo anno il Sindaco dia finalmente un’impronta decisa e inauguri un operato finora pressoché inesistente (stento infatti a credere che tombolate e feste di piazzetta possano far decollare il tanto decantato cambiamento), diversamente spero prenda conoscenza del fatto che una tale situazione continuerà a ledere pesantemente al bene della cittadinanza. Ergo, valuti l’opportunità di eventuali dimissioni.
Alla luce di quanto detto, chiedo al Sindaco e all’Amministrazione un serio provvedimento atto a verificare quanto prima possibile la gravità della situazione in cui il territorio versa.
A tale scopo, per fare chiarezza sulla vicenda, il sottoscritto, in qualità di Consigliere, ha presentato un’interrogazione già resa pubblica nei giorni scorsi.
Auspico inoltre che eventuali responsabilità siano accertate dalla Procura della Repubblica, e a tutti gli organi competenti và il mio invito ad attivarsi per arginare il problema.
Il Consigliere Comunale di Parghelia
Dott. Diego Vasinton