Il Tropea Film Festival “Premio Raf Vallone” è ormai iniziato e tutto, a quanto pare, sta filando liscio secondo programma. Ma al pubblico più attento non sarà di certo sfuggito un dettaglio che non è di poco conto: l’assenza di Saverio Vallone, figlio d’arte del grande Raf e millantato dagli organizzatori come direttore artistico dell’evento. Proprio su questo presunto suo ruolo Saverio ha rilasciato a Calabria Ora alcune dichiarazioni che sicuramente avranno un seguito e faranno molto discutere. «Queste persone – ha dichiarato Vallone – non mi hanno mai consultato come direttore artistico dopo avermi dato l’incarico. La giuria, infatti, non è stata scelta dal direttore artistico e così anche i corti non sono stati né visti né scelti da me. Io del resto non sono stato mai invitato a partecipare alle conferenze stampa o, per esempio, alla serata inaugurale, pur essendo presente a Tropea con mia moglie, i miei figli, mia madre stessa, trovandomi qui come ogni anno in vacanza. Io ho svolto altre volte questo ruolo, ma mai era successa una cosa simile». Di solito, infatti, è il direttore artistico o un parente dell’attore a cui è intitolato il premio a dover per lo meno consegnare lo stesso, «ma io e mia madre – ha precisato l’attore – non siamo stati contattati per questo dagli organizzatori». In merito a quanto è stato fin qui fatto Vallone ha poi aggiunto: «io di certo non mi assumo la responsabilità dell’operato altrui e mi auguro che almeno non sia intaccata l’immagine di papà o la mia. Parlo anche di me in quanto citato in più occasioni come direttore artistico, forse a garanzia della bontà del festival. Per quanto riguarda mio padre, se il lavoro non dovesse andare bene, se il suo nome dovesse risultare mal utilizzato, dovranno risponderne a me, perché non mi piace che egli venga utilizzato solo per l’immagine del festival».
Bisogna precisare che tuttora Saverio compare come direttore artistico e firmatario del regolamento del Film Festival, ancora scaricabile dalla rete, mentre per le restanti serate della manifestazione non è previsto alcun tributo a Raf Vallone.
Proprio sull’immagine del padre, e sul giusto modo per valorizzarla e per conservare la memoria di un uomo che a Tropea ed in tutta Italia è ancora tanto amato, Saverio Vallone si lascia sfuggire una dichiarazione che sembra molto più del disegno di un semplice progetto e che lascia presagire qualcosa di nuovo e di alternativo che andrà oltre al Festival.
«Ricordo l’omaggio al Festival di Venezia del 2003 con la Regione Calabria e Cinecittà, e poi l’organizzazione dell’omaggio presso l’Auditorium a Roma con Rutelli e Veltroni. Da oggi poi, mi metterò al lavoro, affiancato da colleghi di mio padre e da amici suoi e miei, oltre che da enti quali la Regione, il Comune e la Pro loco di Tropea, per dar vita ad una manifestazione che rechi il nome di mio padre, che avrà cadenza annuale e respiro nazionale ed internazionale. Esiste una Associazione, creata dalla famiglia, che opererà fattivamente in questo progetto».
A quanto pare la nuova manifestazione potrebbe essere volta a valorizzare una figura maschile nel panorama cinematografico italiano, che si sia particolarmente contraddistinta ed abbia meritato gli onori della critica, con la consegna di un premio in memoria del grande Raf Vallone. Tanta carne al fuoco dunque, per una vicenda appena iniziata ma che rischia di far alzare la temperatura a Tropea, in questa già torrida estate 2007.