Reduce dall’ultimo lavoro televisivo
L’attore si concede un po’ di relax
Per Giuseppe Zeno è giunto il momento di concedersi una parentesi di relax nella “perla del Tirreno”. Reduce da Trieste, dove a luglio sono terminate le riprese per “Gli ultimi del Paradiso”, Zeno ha scelto di soggiornare nel Residence “Porto di Ulisse”, una struttura deliziosa che sorge a due passi dal mare, immersa in un’incantevole giardino della Costa degli Dei. È qui che l’abbiamo incontrato per fare quattro chiacchiere. Il bell’attore, napoletano d’origine ma calabrese nel cuore, ci ha parlato entusiasticamente del suo ultimo lavoro, che vede la partecipazione sia di bravi giovani che di ottimi attori, come Massimo Ghini o Elena Sofia Ricci: «credo che sia davvero molto bello, andrà in onda sulla Rai in due episodi e racconterà le problematiche che vivono i lavoratori, come la piaga del lavoro nero o le morti bianche». Ci crede, dunque, nelle situazioni in cui si immerge, questo ragazzo del Sud, che ha alle spalle tanti successi e vanta partecipazioni da protagonista in tutti i migliori lavori per la TV italiana degli ultimi anni.
Tra qualche giorno andrà in onda la seconda serie di “L’onore e il rispetto”, in cui veste i panni di Santi Fortebracci, ma a consacrarlo definitivamente nel panorama cinematografico nazionale ha contribuito soprattutto il ruolo svolto nella fiction “Gente di Mare”, girata nella sua terra d’adozione. «Lavorare a Tropea – ci racconta Giuseppe – è stato fantastico, perché non è cosa di tutti i giorni per un attore poter recitare nella propria terra con un lavoro che ha dato visibilità alla Calabria e a Tropea, è come vivere in una dimensione parallela, in cui la realtà si fonde alla finzione».
Confessandosi sul modo in cui fu scelto per il ruolo di Tony Amitrano, Giuseppe ci racconta che quando partecipò al provino per la prima serie di “Gente di Mare” si presentò descrivendosi per quel che era, o meglio, riteneva d’essere, ovvero «un aspirante fotografo che ha scelto di fuggire a Roma per seguire quella sua passione che andava contro le decisioni paterne».
Questa, in effetti, era anche la storia del personaggio che di lì a poco avrebbe interpretato. «Quando seppi che la location era Tropea, poi, l’entusiasmo è salito alle stelle».
Quando l’argomento è la “sua” Tropea, del resto, nelle parole di Zeno c’è qualcosa di diverso: «Le potenzialità di questa terra sono infinite, soggiornando in altre regioni d’Italia ho visto che dappertutto è forte il ruolo delle amministrazioni e degli enti, che con serietà e
responsabilità si impegnano maggiormente a valorizzare il turismo, mentre Tropea viene presentata al turista quasi come una splendida bomboniera, ma poco valorizzata».Insomma, secondo l’attore «la bellezza del luogo non basta, è necessario riuscire a trasmettere alla gente anche la cultura, le tradizioni, la storia di questo territorio, è il mito che aleggia intorno a questa terra il vero fascino della Costa degli Dei».