Attualità

UNO “TSUNAMI” SI È ABBATTUTO SULL’INTERA COMUNITÀ TROPEANA

“Una lezione di stile dei due consiglieri comunali, Virginia Saturno e Massimo Pietropaolo”

“Non va dimenticato, a tal proposito, che un sindaco sarà bravo solo se riuscirà a coniugare sinergicamente idealismo e realismo e non lo sarà, invece, se riuscirà solo a muoversi con più astuzia nei sottoscala di qualche “palazzo””

Ex Direttore Sanitario P.O. Tropea, ex Sindaco di Zungri
Dr. Tino Mazzitelli – foto Libertino

In una Italia in cui le dimissioni da cariche pubbliche sono solo un “optional”, a Tropea due consiglieri comunali, Virginia Saturno e Massimo Pietropaolo, le hanno rassegnate senza battere ciglia e senza tentennamenti di sorta, dando con questo atto una lezione di stile e di correttezza soprattutto all’opposizione incomprensibilmente restia ad intraprendere la stessa iniziativa. Pietropaolo, in particolare, con questo suo gesto si è riscattato in pieno dalla inopportuna accettazione di un incarico istituzionale, peraltro dopo un po’ rispedito al mittente, concessogli in maniera maliziosa dal sindaco. Il gesto dei due consiglieri ha senza dubbio una grande valenza etico-politica e si configura come un atto di grande dignità, ancorchè di grande sofferenza, nei confronti dell’intera compagine amministrativa con la quale, ormai, si era interrotto ogni tipo di rapporto e le distanze sotto il profilo politico erano diventate abissali.
La cittadinanza, atteso che sono venute ormai meno le condizioni della stabilità gestionale, si domanda perché a compiere lo stesso decoroso gesto non sia anche l’intera compagine, ivi compresa la residua opposizione di cui si stenta a capire le motivazioni che la inducono a stare ancora abbarbicata alla poltrona, e liberi la città dall’intreccio perverso tra mala politica, arroganza e inadeguatezza in relazione alla gestione della cosa pubblica. Oggi finalmente i nodi sono venuti al pettine. La chiara presa di posizione dei due consiglieri culminata con la dissociazione attraverso le dimissioni dalla gestione amministrativa dimostra, ove mai ce ne fosse stato bisogno, che il Re è nudo e che si sta consumando l’ultimo atto di una sceneggiata che ha messo a dura prova la città. Il sindaco pur avendo ancora una maggioranza sfilacciata e intimamente consapevole dello stato di disagio che sta attraversando sotto il profilo etico-morale e psicologico, non può avvertire che è naufragato un progetto politico che evidentemente poggiava su un castello di carta, troppo fragile per subire l’urto di quest’ultimo “tsunami” che si è abbattuto sull’intera comunità e sul sindaco stesso facendolo sballottare alla mercè del suo stesso atteggiamento insolente e sprezzante, tipico di chi, senza ragione alcuna, si ritiene superiore agli altri.
Parafrasando un vecchio adagio popolare si può tranquillamente affermare che a Tropea si stava meglio quando si stava peggio. Il che è tutto dire! Esprimendo ormai liberamente il loro parere i cittadini tendono a tratteggiare uno scenario caratterizzato da moltissime ombre e pochissime luci. Il quadro generale mostra chiaramente che questa amministrazione non riesce ad accendere più l’entusiasmo dell’opinione pubblica, non riscuote consensi, ad eccezione della solita schiera di corifei, peones e cicisbei, perché paga in termini di credibilità l’inerzia e l’incapacità di un sindaco interessato a tutto tranne che ai veri problemi che attanagliano la collettività. Ovviamente su queste cristallizzazioni dell’umore e delle opinioni dei cittadini pesano come macigni le contingenze del recente passato che hanno interessato le lotte intestine, ancorchè malcelate, tra esponenti della maggioranza e il sindaco ed in modo particolare l’avvilente marchio di scellerata conduzione in ordine agli obbrobriosi accadimenti presso il locale cimitero.
Ormai, comunque, l’incantesimo tra questa amministrazione e la cittadinanza è rotto. La gente si è svegliata e ha compreso che questo sindaco non ha portato nulla di buono, aldilà di annunci e proclami di stampo demagogico e populista. Non va dimenticato, a tal proposito, che un sindaco sarà bravo solo se riuscirà a coniugare sinergicamente idealismo e realismo e non lo sarà, invece, se riuscirà solo a muoversi con più astuzia nei sottoscala di qualche “palazzo”, imbracandosi con i più scaltri, quelli che oggi militano nell’arco del centrodestra, domani a sinistra -(sindaco docet)- occupando quelle poltrone da cui si possono dispensare piccoli o grandi favori, commettere piccoli o grandi torti, intrepretare le leggi ad “usum delphini”
Tropea non merita di essere affidata alla spregiudicatezza dei furbi, degli intriganti, degli ipocriti, di quelli cioè che non credono a niente o solo nel proprio “IO” ipertrofico, nel potere e in chi lo rappresenta. Honorè de Balzac, il grande romanziere francese, asseriva che la politica è un meccanismo gigante mosso da pigmei. Mai come nel caso in ispecie una massima descrive con più verosimiglianza la sensazione di limitatezza e di stupore provata da tanti cittadini per la gravissima situazione di instabilità con la quale vengono a contatto quotidianamente e rispetto alla quale troppe volte gran parte di essi deve piegarsi con assoluta ed inesorabile impotenza. “Sic stantibus rebus”, non v’è dubbio che dalla padella siamo caduti nella brace. Le ragioni dei dissidenti, inoltre, sono tutte attribuibili a semplici considerazioni di merito oltre che di metodo: un gruppo dirigente è vivo e vitale quando è maturo e libero da schematismi mentali, scevro da paranoie autoreferenziali e da delirio di onnipotenza e allo stesso tempo capace di dare sostegno diretto a tutti i processi e le novità che vanno in direzione dei diritti, prescindendo da preclusive logiche di schieramento e di appartenenza politica. Quando si registra un vuoto così evidente sul piano della credibilità, quando manca un’idea concreta di progettualità, quando la crisi si trascina oltre ogni aspettativa plausibile non può che cogliersi in tutta la sua evidenza l’impossibilità della realizzazione di un sogno, di un progetto per quanti avevano creduto che con l’avvento di questa amministrazione Tropea sarebbe decollata. Per tutti, sostenitori ed avversari, oggi viene meno quella speranza e viene meno soprattutto un triste andazzo, un tirare a campare che ha annullato lo sforzo creativo dell’intera compagine rimasto in embrione e pertanto impossibilitato ad esprimersi e ad incidere nel processo di trasformazione basato essenzialmente sull’azione combinata tra un progetto etico ed estetico e un progetto riguardante la realtà empirica necessari per una vera, concreta inversione di tendenza.
Al punto in cui siamo arrivati, il “tutti a casa” è oggi un atto di grande responsabilità e di alta dignità politica.
Nonostante le ovvie, tardive riflessioni di qualche sirena ammaliatrice, benpensante, in ordine al danno inflitto alla “sua” Tropea occorre ricordare che è la Storia che si vendica ineluttabilmente e che la nemesi è sempre in agguato.

Ex Direttore Sanitario P.O. Tropea
Dr. Tino Mazzitelli

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Comunicato Stampa
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