Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Una provvidenziale visita in chiesa.
– Spesso, quando in chiesa sto nella cappella delle confessioni, mi capita di vedere fedeli di “vario genere” entrare nella chiesa per fare le “proprie devozioni”. Una varietà di gesti e di espressioni di preghiera.
– Ma quando la chiesa è vuota, senza fedeli impegnati nella preghiera comune o nelle celebrazioni, eccoli gli uomini, venire silenziosamente e rapidamente passare in rassegna il SS. Sacramento e le sacre immagini presenti in chiesa.
– Ed io, immaginando quante storie di umanità ferita ci sono in quei gesti, mi unisco silenziosamente e dico a Dio: “Accetta, Signore, e benedici!”
– Forse non saranno pochi a ricordare come Gianni Agnelli, il leggendario presidente della Juventus, sul finire della sua vita amava recarsi in chiesa quando non c’era nessuno e “da dietro una colonna” faceva la sua preghiera. Poi un giorno la telecamera di un giornalista lo riprese e la cosa divenne nota al grande pubblico. – Una visita in chiesa potrà essere provvidenziale per chiunque: là c’è Qualcuno che ci ama e ci aspetta.
Una strana e bella storia.
♦ Un giorno, in tarda mattinata, un uomo camminava per il viale davanti alla chiesa del paese e ad un certo momento sentì una strana voglia di entrare.
Non era un cristiano praticante: se c’era un funerale, egli aspettava fuori della chiesa, come la maggior parte degli uomini; quando era invitato ad un matrimonio, si presentava direttamente al ristorante.
♦ Ma quel giorno sentì come se qualcuno lo chiamasse: “Dai, entra: non c’è nessuno!”
Si fece coraggio ed entrò: la chiesa era vuota, non c’era nessuno. Ma chi poteva averlo chiamato?
Ad una parete della chiesa c’era un vecchio crocifisso. Pensò: “Vuoi vedere che che è stato nostro Signore a chiamarmi?”
♦ Si schiarì la voce e con un cenno di mano al crocifisso disse: “Son passato per un saluto!”
♥ Una voce rispose: “Adesso che sei entrato, mettiti seduto; non te ne andare: fammi compagnia!”
♦ Imbarazzato e intimorito, si trovò a dire a voce alta: “Sarà per un’altra volta; a casa mi aspetta mia moglie per il pranzo”.
♥ “Eh no; non dire bugie: tu non sei sposato! Coraggio, fammi compagnia!”
♦ L’uomo era fortemente imbarazzato e intimorito: lui che non pregava mai, stava ricevendo un invito, anzi una preghiera dal Signore crocifisso.
– Signore, se siete voi a parlarmi, datemi una prova!
♥ – Vuoi una prova? Ti basta sapere che tu sei mio figlio e sto appeso alla croce per il bene che ti voglio?
♦ – Oh Signore mio! Mi viene da piangere; perdonami! A sapere che ci eravate veramente, sarei venuto più spesso, almeno ad accendervi una candela”.
♥ – Oh, ma che ti credi? che io sto solo qua dentro? Io so sempre stato con te, nella gioia e nel tormento.
Ti ricordi quando eri piccolino: io per te ero Gesù bambino; e prima di coricarti la sera, mi dedicavi sempre una preghiera. Era una preghiera semplice, quella di un bambino; ma mi faceva piangere.
Poi anni di silenzio… Ti si è indurito il cuore, proprio verso di me, che t’ho creato con tanto amore. Io ti gridavo: “figlio mio, sto qua: alza gli occhi e guarda il tuo papà! Ma tu niente… guardavi per terra e ti ostinavi a farmi la guerra.
Poi, quando tuo padre stette male e tu pensavi già al funerale, ti scappò una preghiera “Ti affido al cuore del Creatore!”
Ecco perché ti ho chiamato. Per dirti quanto mi sei mancato”.
♥♥ L’uomo era sempre solo in chiesa; cominciò a piangere dalla gioia e dal dolore; scoprì di essere amato dal Signore.
Questa è una storia che non ha niente da insegnare; solo che in cielo c’è un Dio che piange se lo chiami “Papà!”
(da una poesia di Trilussa 1871-1950). – Leggi l’originale.