Fede e dintorni

Una preghiera per Mariupol, la città martire

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Una preghiera per Mariupol,
la città martire.

– Dall’Ucraina, don Pavlo, cancelliere della curia, fa sapere ai media vaticani che: le preghiere di Papa Francesco per il popolo ucraino e in particolare per la città martire di Mariupol , sono un vero balsamo per una guerra spietata.
– Il Papa ha detto domenica scorsa: “Soffro e piango per le sofferenze del popolo ucraino!”
– Il pensiero di Papa Francesco ancora una volta è stato rivolto al Paese dell’est europeo da dove “giungono persino notizie terribili di bambini espulsi e deportati”. E si è domandato: “E mentre si assiste a un macabro regresso di umanità, mi chiedo, insieme a tante persone angosciate, se si stia veramente ricercando la pace”.
– Ed ha anche invitato a pregare ogni giorno di maggio, mese dedicato alla Madre di Dio, il Rosario per la pace. – Il cancelliere della curia della diocesi di Kamyanets-Podilskyi racconta come si stanno vivendo questi giorni di guerra, di quello che accade a Mariupol e della necessità di continuare a pregare per sostenere, almeno spiritualmente, la sofferenza di questo popolo..

Immagini e preghiere.
♦ Ci sono immagini che meglio di altre raccontano la guerra. In quella che descrive don Pavlo Basysty, cancelliere di curia della diocesi di Kamyanets Podilsky, nell’Ucraina occidentale, a Radio Vaticana – Vatican News, c’è una famiglia che ha scelto di vivere in un’unica stanza, di stare l’uno accanto all’altro, di aspettare la morte tutti insieme. È una storia nella quale si respira l’amore e la tragedia, dove la preghiera è speranza.

* Preghiera e speranza.
Ogni volta che il Papa menziona l’Ucraina proviamo un grande sollievo, perché così tutto il mondo sente il nostro dolore e le nostre lacrime.
Sicuramente siamo un po’ lontani dalla guerra ma, insieme a tutti gli abitanti di Mariupol, in particolare alle Suore della carità uscite dalla città prima dello scoppio della guerra, così come anche i Padri paulisti, che ora sono qui vicino a noi.
Sentiamo ogni giorno le lacrime degli abitanti, di quelli che ancora sono rimasti a Mariupol.
Dobbiamo ringraziare davvero il Papa per le sue parole, perché circa 100 persone sono state salvate e portate via da Mariupol, ma dobbiamo dire che ancora ne rimangono tante altre. C’è chi ha paura di abbandonare le proprie case, già distrutte.
Vorrei offrire una piccola testimonianza, quella di una famiglia che abita nell’appartamento di due stanze, sono marito moglie e due figli, uno di loro è maggiorenne. Hanno deciso di stare in una sola stanza perché, se un missile dovesse cadere sull’appartamento, morirebbero tutti insieme.

* Dove si trova questa famiglia?
♦ Vicino al confine con la regione di Donetsk e anche questa città è stata bombardata recentemente. Ormai si trovano in una situaizone molto difficile, perché molte città sono state colpite.
♦ È stata possibile l’evacuazione di circa 100 persone, anche grazie alle tante nostre preghiere e a quelle del Santo Padre.
♦  Ma, appena finita, subito sono ricominciati i bombardamenti. Questo dimostra che qui non c’è alcun dialogo, alcuna pietà, c’è soltanto un monologo. Il brutto della guerra è tutto davanti ai nostri occhi.

* Il Papa ha parlato anche di notizie terribili, di bambini espulsi e deportati, lei ne sa qualcosa don Pavlo?
♦  Sì, sono 180 – 200 mila in tutto il territorio invaso dalla Russia. Ho ascoltato le testimonianze delle persone liberate da Mariupol, colpisce ciò che dicono, spiegano che solo quando si sono allontanati, quando non hanno più sentito i bombardamenti, hanno potuto respirare a polmoni pieni.
♦ Hanno allontanato la paura, hanno avuto la possibilità di avere cibo da mangiare, di poter passeggiare.
È una situazione che richiede tanto impegno, perché non ci può essere vittoria se si distrugge la vita delle persone. In ogni guerra ci sono dei diritti da rispettare, ma questa guerra è spietata e non c’è alcuna legge che si rispetti.

(fonte: cf vaticannews.va/it, 04 maggio 2022).

Domenica 1 maggio il Papa ha chiesto dei corridoi umanitari per le persone intrappolate nella acciaieria di Mariupol, sui quotidiani italiani si legge che continuano a cadere le bombe su questa acciaieria ed i civili non escono… – Il Papa si è domandato: “E mentre si assiste a un macabro regresso di umanità, mi chiedo, insieme a tante persone angosciate, se si stia veramente ricercando la pace”. -Ha poi invitato a pregare ogni giorno di maggio, mese dedicato alla Madre di Dio, il Rosario per ottenere la pace. – Quello che accade a Mariupol mostra la necessità di continuare a pregare per sostenere, almeno spiritualmente, la sofferenza di questo popolo. – “Le preghiere di Papa Francesco per il popolo ucraino e in particolare per la città martire di Mariupol , sono un vero balsamo di speranza per tutti noi!”

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