Una birra dopo il furto subito 36 anni prima

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Una birra dopo il furto subito 36 anni prima.

Questa piccola grande storia ha trovato ampio risalto sui social media. – Ravvedersi e convertirsi è una grazia; essere perdonati è un dono che colma di gioia sia chi riceve il perdono che chi lo dà. Ecco una bella storia per ripescare un po’ di fiducia nella umanità, capace di conversione. Chiedere scusa per un’autoradio rubata con scasso del finestrino dell’automobile. Un piccolo, ma coraggioso gesto. Così il giovane ladro di allora incontra e abbraccia il derubato e danneggiato.

Belluno – Sono passati 36 anni da quella sera del 13 marzo 1981 in cui Giovanni Tessarolo, bassanese di origine e bellunese di adozione, sfondò il finestrino dell’Alfetta 2000 di Lorenzo Alberton, di Cassola, in un parcheggio vicino al Ponte Vecchio per rubargli l’autoradio.
Giorni fa i due, dopo la lettera di scuse arrivata un mese addietro, si sono finalmente incontrati a Belluno e hanno parlato a lungo rivivendo quei momenti come fossero sempre stati amici: «All’epoca gli avrei tirato un cazzotto sul muso» ha ironizzato Alberton «ma oggi non posso che essere felice del percorso intrapreso da Giovanni e del gesto commovente che ha fatto per fare i conti con la propria coscienza. Da parte mia c’è solo un gran rispetto e penso che il perdono sia la cosa più bella che una persona possa dare e ricevere».
♦ La notte dei fatti Alberton era appena stato a far visita alla moglie in ospedale in attesa della seconda figlia che sarebbe nata di lì a qualche giorno e aveva parcheggiato la propria auto sotto la sala prove dove si esercitava con il coro quando aveva udito un botto e, affacciandosi, aveva visto scappare Tessarolo, allora diciannovenne, con in mano la sua autoradio.

Dalla lettera del ladro pentito, Giovanni Tessarolo.
 «Scrivo la presente in merito al furto dell’autoradio posta all’interno dell’autovettura di sua proprietà… avvenuto a Bassano del Grappa, episodio per il quale sono stato prima arrestato, poi condannato alla pena di mesi tre di reclusione e al pagamento di lire 30 mila di multa, oltre al pagamento delle spese processuali… Da anni vivo e lavoro regolarmente nel Bellunese ed ho deciso di intraprendere un percorso di riabilitazione e vorrei pertanto scusarmi per la condotta posta in essere all’epoca dei fatti e sono pronto, quale piccola azione riparatoria, a corrispondere una somma pari ad euro 100»

La gioia di dare il perdono: Lorenzo Alberton.
Lorenzo Alberton ha deciso di raccontare la sua storia ai giornali. E grazie al Corriere delle Alpi, quotidiano bellunese, è riuscito ad incontrare di persona l’autore del gesto per conoscerlo e sancire così una volta per tutte il perdono per quel fatto.
 «Ricevere questa lettera è stata una grande sorpresa. Non ho mai incontrato questo signore prima e di certo non mi aspettavo di ricevere una sua comunicazione… Mi piacerebbe incontrarlo per farmi raccontare come ha maturato questa idea e qual è la sua storia. Un atto così non è comune ed è da ammirare. quasi quasi me ne ero dimenticato, di quel furto, e logicamente sono pronto a metterci una pietra sopra. Spero di riuscire a incontrarlo».

E così è finita con una birra 36 anni dopo il furto.

Ecco una bella storia per ripescare un po’ di fiducia nella umanità, capace di conversione. Chiedere scusa dopo 36 anni per un’autoradio rubata con scasso del finestrino dell’automobile con tanto di assegno di risarcimento del danno. Un piccolo, ma coraggioso gesto. Così il giovane ladro di allora incontra e abbraccia il derubato e danneggiato. Lorenzo Alberton, il danneggiato (in camicia bianca) brinda con Giovanni Tessarolo, ladro pentito (col cappellino).

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