Un fenomeno strettamente connesso al randagismo, che certo non si risolve uccidendo
Ancora una volta ci troviamo a denunciare l’ennesimo caso di avvelenamento di animali randagi
Il 2 novembre, a Tropea, in via F. Barone, sono stati rinvenuti alcuni gattini morti per probabile avvelenamento. Un altro gattino in gravi condizioni è stato portato presso l’ambulatorio del dott. Filippo Laria per le cure necessarie e ancora non sappiamo se sopravviverà. Ma il numero degli animali avvelenati potrebbe essere maggiore.
Non si hanno finora notizie di cani vittime di bocconi avvelenati.
Non conosciamo i motivi del vile gesto, la cattiveria umana sembra non aver confini.
Per lo più quello degli avvelenamenti è un fenomeno strettamente connesso al randagismo, che certo non si risolve uccidendo i poveri animali, ma con opportuni interventi di controllo delle nascite (sterilizzazioni), di registrazione all’anagrafe regionale (il microchip è obbligatorio per i cani, consigliato per i gatti), di promozione delle adozioni dai canili e gattili, oltre che con una più diffusa coscienza civica e una relazione più consapevole e giusta tra noi e gli altri animali.