Si è conclusa tra molti apprezzamenti la quattro giorni del I Festival internazionale “La musica a Tropea tra Rinascimento e Barocco”. L’evento, rientrante nell’ormai decennale appuntamento culturale “Armonie della Magna Grecia” e nato per volontà dell’associazione culturale “Amici del Conservatorio”, ha raccolto il patrocinio dell’assessorato alla Cultura della Regione Calabria, e dell’assessorato al Turismo e Beni Culturali del Comune di Tropea. Molti gli enti che si sono impegnati al fianco degli organizzatori, a partire dal corso di Laurea in Dams della Facoltà di Lettere dell’Università della Calabria e dall’Istituto di bibliografia musicale calabrese, grazie all’interessamento del prof. Annunziato Pugliese, per passare poi al Conservatorio di musica di Vibo Valentia. Ad aprire i lavori durante la giornata inaugurale, tenutasi mercoledì nel cortile del seminario vescovile, è stato il maestro Emilio Aversano, che ha ringraziato Antonio Piserà per l’impegno profuso verso la buona riuscita dell’evento ed anche l’avvocato Michele Accorinti, assessore al Turismo ed ai Beni Culturali della cittadina tirrenica. Dopo il saluto delle autorità, Don Ignazio Toraldo di Francia ha illustrato alla platea la volontà di costruire a Tropea un centro internazionale per il Barocco, mentre l’architetto Panarello ha introdotto, con l’aiuto di un video proiettore, l’argomento della serata, dal titolo “Orme barocche a Tropea, un itinerario tra pittura, scultura ed architettura”. Si sono quindi succedute, nell’antico cortile vescovile, immagini di meravigliose strutture barocche calabresi e tropeane, mentre l’architetto si è soffermato anche sui dettagli di opere scultoree e pittoriche che impreziosivano e completavano le architetture dell’epoca, costituendno assieme ad esse la cornice naturale alla «musica Barocca che – secondo Panarello – rappresenta l’anima del nostro passato». Giovedì sera, invece, si è tenuta una giornata di studi sul tema “La musica a Tropea tra Rinascmento e Barocco”, alla quale hanno preso parte illustri cultori della materia. Oltre al professor Elio Matassi, direttore del Dipartimento di filosofia e docente di estetica musicale dell’Univesrità Roma Tre, è stata la volta di Sabine Hermann-Herfort, vice direttore dell’Istituto storico-germanico di Roma – che ha dissertato su “La musica ed il suo lessico, considerazioni sui generi della musica barocca dal punto di vista terminologico” -, poi ancora di Alessandra Vuono, Claudia Aristotile e Giuditta Davoli, allievi del professor Annunziato Pugliese e membri dell’Ibimus calabrese. A chiudere la seconda serata è stato Giuseppe Ferraro, professore ordinario di Storia della Musica al Conservatorio di Vibo Valentia, ma solo dopo l’importante intervento del professor Annunziato Pugliese, presidente dell’Ibimus e docente presso il Dams di Cosenza, che ha rivalutato la figura di “Girolamo Ruffa, musicista di Tropea”. Le due serate conclusive sono state interamente dedicate alla musica. Come cornice per questa fase conclusiva è stata scelta la Cattedrale di Tropea. Venerdì sera, il professor Paolo Emilio Carapezza, dell’Università di Palermo, ha presentato il Cd “Madrigalisti calabresi”, realizzato dall’Ibimus. Di seguito al Cd si è tenuto l’Ensemble Vocale del coro polifonico “Aura Artis”, diretto al maestro Saverio Tinto. Nella serata conclusiva di sabato si sono esibiti l’Orchestra filarmonica di Bacau (Romania), che ha eseguito un Ensemble d’archi, ed i soprani Filomena Schettino e Tina Galante, che hanno interpretato musiche di compositori calabresi e tropeani, le cui trascrizioni e realizzazioni del basso, resi necessari per una corretta rilettura degli scritti antichi, sono stati curati direttamente dal professor Pugliese. La gente, accorsa numerosa durante tutte e quattro le serate, ha dimostrato, con innumerevoli applausi, di aver gradito molto questa lodevole iniziativa.
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