Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Un Papa per amico.
– Il titolo non è nuovo per Papa Francesco, anzi gli hanno dedicato un libro – Anche se da un po’ di tempo una frangia dura di cattolici e no lo sta contrastando pesantemente, la sensazione generale è ancora di grata accoglienza della sua bella figura, perché nelle sue parole e soprattutto nei gesti quasi tutti lo sentono “amico”, un “papa amico”.
– Amico, maestro, anche confidente. Ma poi sostegno, rifugio, conforto. Nelle parole e nei gesti di Papa Francesco si può trovare tutto quello che serve ad un amico, a patto però che non se ne voglia impossessare.
– La pellegrina in Piazza San Pietro che lo ha strattonato e trattenuto ostinatamente non aveva il rispetto dell’amicizia, ma del possesso. E le scuse er la sua una reazione, fatte da Papa Francesco davanti a tutti i media del mondo, ribadiscono che egli vuole essere amico di tutti, e il possesso di nessuno.
– Ed egli gli amici li cerca anche. Nel 2014 in Piazza San Pietro riconobbe un amico tra la folla e lo invitò a salire sulla papamobile. Ed il 31 dicembre scorso, in forma privata, ha voluto partecipare al funerale di un’amica in Roma.
Il Papa alle esequie della sua amica, Maria Grazia Mara, esperta di Padri della Chiesa
♦ Alle 15 di oggi (31 dicembre 2019) Papa Francesco ha partecipato in forma privata ai funerali della professoressa Maria Grazia Mara, docente all’Augustinianum, scomparsa ieri. Lo scorso anno il Papa le aveva fatto visita nella sua casa. L’aveva salutata di persona l’anno scorso nel suo appartamento, tra lo stupore dei romani.
♥ Lo ha fatto di nuovo, per l’ultima volta, come un amico qualsiasi, seduto in chiesa nei banchi accanto al feretro dell’amica professoressa. È accaduto oggi pomeriggio, quando il Papa si è recato nella chiesa romana di San Giuseppe al Nomentano per partecipare ai funerali di Maria Grazia Mara, 95 anni, esperta di Patristica, autrice di diversi libri sulle figure principali della storia del cristianesimo.
La visita del Papa.
Era un caldo 29 luglio 2018 quando la Ford Focus blu dalla targa inequivocabile si fermava in Via Alessandria, nel quartiere Salario, e l’occupante vestito di bianco saliva nel palazzo, diretto all’abitazione della signora Mara. Da tempo lei aveva espresso il desiderio di conoscere Francesco, sempre impedita dalla malattia. Così era stato il Papa ad andare da lei, fermandosi per un’oretta e poi rientrare in Vaticano, attorniato all’uscita dello stabile da una folla richiamata da un passaparola felicemente incredulo.
Francesco l’aveva citata in un suo discorso.
Non solo, lo scorso febbraio, all’udienza concessa per i 50 anni dell’Istituto Patristico “Augustinianum”, il Papa aveva nominato la donna nelle battute iniziali del suo discorso ricordando tutti i docenti che avevano lasciato una traccia nell’Istituto. “E mi viene alla memoria – aveva soggiunto Francesco – la professoressa Maria Grazia Mara, che ha insegnato tante cose e che a 95 anni ancora pubblica e insegna la catechesi ai bambini”. Nominando subito dopo anche il cardinale Grech, anch’egli scomparso per una singolare coincidenza proprio in queste ore.
Una vita con i primi Padri.
♦ Per lunghi anni Maria Grazia Mara aveva insegnato all’Augustinianum e negli anni aveva scritto diverso volumi dedicati alle figure dei primi secoli, Sant’Agostino ovviamente, ma anche Paolo di Tarso, compreso un libro sui Martiri della Via Salaria.
♦ Di particolare rilievo un suo studio, raccolto nel libro: “Ricchezza e povertà nel cristianesimo primitivo”, col quale l’autrice presenta il commento a due testi biblici – l’episodio del giovane ricco e la parabola del ricco stolto – ad opera dei Padri della Chiesa.
Un’antologia che fa rivivere le voci di Clemente, Origene, Ambrogio, Giovanni Crisostomo, Agostino e altri, dimostrando – sottolineava nella circostanza la professoressa Mara – la capacità dei grandi scrittori della prima era cristiana di dare “attenzione” ai “fatti sociali, economici e politici” della loro epoca senza perdere “mai di vista la storia della salvezza”.
(fonte: vaticannews.va/, 31 dicembre 2019)