Briatico ha una grande scuola grazie al suo preside
«In classe e a scuola è un ragazzino tra gli altri»
Gli atti di vandalismo contro le scuole verificatisi una settimana fa a Briatico hanno portato all’attenzione dei media una piccola realtà del vibonese in cui non si erano mai verificati atti di questo genere. Il preside dell’Istituto Comprensivo ha scelto la nostra testata come interlocutore principale per trattare il problema e per metterne in evidenza le cause. Cantafio, che nell’ambiente scolastico è definito da tutti i suoi docenti «un Preside all’altezza del compito, che in classe e a scuola è un ragazzino tra gli altri», è riuscito a individuare i colpevoli in poco tempo e sta ora cercando di mettere in atto un piano d’intervento didattico utile al recupero dei ragazzi colpevoli in sinergia e con il supporto del primo cittadino di Briatico Andea Niglia e dell’assessore alla Cultura Agostino Vallone.
Eppure per Cantafio, così come per altri dirigenti, sino a poco tempo fa pesava lo spettro del collocamento a riposo. La Direzione regionale, infatti, ha tentato di mandare in pensione alcuni dirigenti, computando assieme agli anni di effettivo servizio di ruolo maturato, anche il servizio pregresso svolto, riscattabile e fuori ruolo, per il raggiungimento dei quaranta anni utili al pensionamento. Questa decisione, che ai molti è sembrata un goffo tentativo per far posto ai tanti nuovi dirigenti abilitati con l’ultimo concorso, è stata giudicata iniqua dagli interessati, che hanno ottenuto ragione facendo ricorso.
Lo stesso Cantafio ci racconta che nel maggio scorso ha avuto un colloquio col direttore Mercurio, il quale aveva assicurato che «di fronte alla sentenza del giudice si sarebbe inchinato». Ma a quanto pare così non è stato, poiché il 25 novembre Mercurio ha fatto contro-reclamo al collegio dei giudici in opposizione alla sentenza favorevole espressa in merito dal giudice monocratico. Così come Cantafio, anche gli altri interessati iniziano a chiedersi se vi sia una sorta di accanimento nei loro confronti.
Il risvolto della vicenda dipenderà ora dagli esiti che prenderanno le vie legali, ma chiedendo in giro ai docenti della scuola di Briatico e ai tanti studenti se ne ottiene quasi un coro univoco: «Perché il direttore Mercurio – si domanda un docente – non scende in campo per vedere in quale misura il preside Cantafio incide sul territorio, partecipando con i ragazzi ad ogni attività?». Della stessa opinione è anche il personale: «lui Corre, va in classe a supplire i docenti assenti, promuove atttività di cineforum, teatro e mantiene un’attività di mensa con interventi culturali educativi, recitativi». Anche l’Amministrazione comunale è al suo fianco, appoggiandone incondizionatamente l’opera.
Dopo aver sentito tutto ciò non è strano scoprire che nella primavera scorsa tantissimi studenti si sono recati con manifesti e striscioni a Catanzaro, presso la direzione scolastica regionale, per chiedere che si rinviasse il pensionamento del loro preside. Tra i giovani delle terze classi, che lo conoscono meglio, tanti sono i messaggi di affetto, non solo perché assieme a loro «partecipa a ogni manifestazione e vive la vita intensa, compresa quella dei viaggi d’istruzione», o perché nel pomeriggio opzionale è sempre con gli allievi, ma anche e soprattutto per il modo in cui si comporta di fronte a ogni difficoltà, proponendo ai suoi alunni un modello sano a cui ispirarsi. Cantafio, insomma, sembra il campione della scuola, che impartisce educazione e rieducazione, come nel caso del teppismo contro la scuola di Hallowen. In questa vicenda ha affermato che la scuola è un Istituto per eccellenza di rieducazione, perdonando i ragazzi. Come si fa, allora, a voler mandare a casa un nuovo “Padre Brawn”?