Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Come un foglio di carta bianca.
A volte ostentiamo atteggiamenti non naturali al nostro animo e alla educazione che abbiamo ricevuto: questo avviene soprattutto quando si tratta di affari di cuore e di religione. Un sottile senso di vergogna ci impedisce di manifestarci quali siamo nella illusoria (e inutile) voglia di apparire diversi. – Un piccolo esame di coscienza in quest’anno giubilare non guasterebbe.
Due signori discorrevano insieme, ed uno di essi domandò all’altro: «Lei quale fede professa?» E quegli rispose: «Io non ho alcuna fede; a questo riguardo, sono come un foglio di carta bianca».
Ma il primo interlocutore, che era un uomo piissimo ammonì: «Allora, caro signore, stia ben attento che il diavolo non vi scriva il suo nome».
Tali coraggiose parole scossero profondamente l’incredulo, il quale non riusci mai più a dimenticarle. Un raggio della grazia divina era penetrato in quel momento nella sua anima: e da allora in poi, mostrò sempre maggiore interesse per le cose della religione, finché non ricominciò anche a pregare come sua madre gli aveva insegnato da bambino.
Questo uomo era un dotto scienziato botanico di nome Buchenau, ed egli stesso raccontava sovente tale circostanza.
Dalla Bibbia. Profeta Geremia.
“Prima di formarti nel grembo materno, ti conoscevo, prima che tu uscissi alla luce, ti avevo consacrato”. (Ger 1,5)