Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Un eroe da ricordare, Emanuele Crestini.
Gli eroi di casa nostra non mancano mai. Ricordiamoci questo nome: Emanuele Crestini, morto nella notte dello scorso 20 giugno, dopo 10 giorni trascorsi in ospedale. Alla fine i suoi polmoni, che avevano inalato molto fumo, e le ustioni hanno ceduto.
– Crestini era sindaco di Rocca di Papa, quando il 10 giugno a seguito di alcuni lavori una fortissima esplosione ha investito il palazzo comunale e altre strutture affacciate lungo il Corso del Paese.
– Molti feriti e due morti, oltre al sindaco, infatti, ha perso la vita Vincenzo Eleuteri, delegato ai servizi cimiteriali del comune.
– Se ogni tragedia merita memoria, le tragedie che avvengono durante il servizio che si sta svolgendo meritano memoria imperitura. Egli infatti, da padre della cittadina ha pensato prima alla vita dei suoi figli, i suoi concittadini, più che a se stesso.
È stato il fumo ad uccidere Emanuele, ne aveva respirato troppo mentre correva per il palazzo del Comune urlando a tutti di scappare e aiutando le persone ad uscire. I suoi polmoni sono collassati.
– Un eroe, come lo stesso Presidente Mattarella lo ha definito: “Un esempio di coraggio, altruismo e generosità nei confronti dei cittadini”. Emanuele Crestini avrebbe compiuto 47 anni il 24 giugno.
♦ A scatenare l’esplosione è stata la rottura accidentale di un tubo del gas durante alcuni carotaggi effettuati nei pressi della sede comunale. Emanuele Crestini, subito dopo l’esplosione, malgrado avesse riportato varie ustioni, invece di lasciare l’edificio del comune, ha fatto evacuare tutti i dipendenti e visitatori, come il comandante di una nave che sta affondando ha voluto abbandonare per ultimo la nave, e questo lo ha pagato, con la vita.
♥ Il sindaco era innamorato del suo paese, di Rocca di Papa, e non gli si può dare di certo torto.
Per chi vive ai Castelli Romani è impossibile non affezionarsi e non amare i propri paesi. Per la loro bellezza, storica e naturalistica, che da sempre ha attratto viaggiatori e turisti.
♦ Prima di diventare sindaco Crestini aveva fatto vari lavori, si occupava di politica da molto tempo, con passione e dedizione. Da circa sette anni era fidanzato con Veronica Cetroni, una commercialista, anche lei residente ai Castelli Romani. Le sue gesta, il suo eroismo, hanno superato i confini nazionali, la notizia della sua morte è apparsa su molti media in ogni angolo del mondo. E non potrebbe essere altrimenti.
♥ Ciò che ha colpito, se vogliamo l’anomalia di questa vicenda, è che a compiere il gesto eroico è stato un politico, una categoria umana che nell’immaginario popolare è incline a ben altre attività, non tutte costruttive, anzi.
Oramai, il politico è visto come accentratore di malaffare, arruffone ed egoista, l’esatto opposto di quel che ha mostrato Crestini con il suo comportamento esemplare.
♥ Perché la realtà non è tutta così negativa, e i Castelli romani, nel corso degli ultimi trenta, quarant’anni, sono stati officina di straordinari esempi di amministrazione locale. Perché è dal territorio, dal buon governo dei piccoli comuni, che l’Italia può e deve ripartire.
Come stava facendo Emanuele Crestini, prima che la disgrazia non si abbattesse su di lui e il suo paese, coinvolgendo tutti come un’unica grande famiglia.
♥ E lui da padre di famiglia si è comportato, pensando prima alla vita dei suoi figli, i suoi concittadini, che a se stesso.
L’ultimo saluto
Migliaia di persone si sono radunate per l’ultimo saluto nel parco ‘La Pompa’, nella zona dei Campi di Annibale.
Tante le corone di fiori in ricordo di Crestini. Spiccavano in particolare quelle del “Presidente Regione Lazio”, del “Consiglio Regionale Lazio”, del “Comune di Roma”, e dei “Sindaci Castelli Romani”, e dei “Sindaci del Lazio”.
♥ “Emanuele, amore, sei qui con noi per sempre. Grazie per tutto quello che mi hai insegnato e per l’impegno che hai messo per la tua comunità. Ciao amore mio”, ha detto, con la voce rotta dalle lacrime, Veronica Cetroni, la compagna del sindaco durante la celebrazione. In ospedale egli le aveva chiesto: “Quando esco di qua, mi vuoi sposare?”.
Un uomo speciale per tutti, ma soprattutto lei; l’ultimo desiderio di Emanuele era proprio quello di coronare il suo sogno d’amore sposandola.
(fonte: L’Osservatore Romano, 3 luglio 2019 ed altro web).