Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Un avvocato buono.
La figura e il ruolo dell’avvocato è tra le più controverse ed eticamente vulnerabili. Spesso, come figura istituzionale, devono difendere “per ufficio” anche il reo e il reato, finendo con l’ingenerare nella gente una convinzione, che è ormai radicata, che si può tranquillamente trasgredire, perché poi l’avvocato metterà tutto a posto. Anche nei risvolti economici che accompagnano le vicende dell’uomo, una certa avvocatura non percorre la strada per risanare le fratture (per questo ci sono i giudici di pace!), bensì quelle strade che possono rendere più profitto economico. Così anche fratture dolorose, come separazioni, divorzi ecc. diventano occasioni di guadagni non indifferenti. Ma non sempre è così. A volte c’è l’eccezione. Ecco una piccola bella storia.
Unire le persone è meglio che fare soldi
♦ C’era una volta un avvocato professionista ben preparato che non aveva mai perso una causa. Era membro della pastorale familiare, e dava conferenze alle riunioni delle coppie.
♦ Nel suo ufficio, quando arrivava una coppia che intendeva separarsi o divorziare, egli si sedeva con i due e, attraverso domande ben dirette, li portava ad aprirsi in un clima di pace. Dopo la conversazione, li invitava a prendere un caffè.
♦ Un giorno una giovane sposa gli disse: “È mia suocera che ci sta separando, dottore. Non posso più sopportare la sua interferenza nella nostra vita “.
♥ L’avvocato disse: “Bene. Farò la separazione. Ma prima, però, vorrei una conversazione tra tutti e quattro noi: voi due, io e lei”.
Al tempo stabilito, hanno portato la suocera.
♥ Risultato: aiutati dall’avvocato, i tre firmarono un accordo e la coppia rinuncò alla separazione. Fu servito quindi un nuovo caffè.
Con questo, naturalmente, l’avvocato veniva a perdere i suoi onorari della pratica di separazione.
Oggi, venti anni dopo, questa coppia di sposi sono già nonni e si amano molto. Hanno imparato a vivere con il problema della suocera.
♥ Non fu solo una volta che portò le coppie a rinunciare alla separazione o al divorzio. E la sua famiglia non ha mai fatto la fame. Dio si prende cura dei suoi cari figli.
♥ Maria Santissima è la prima a pregare per la perseveranza delle coppie, perché la famiglia di Nazaret è stata costituita da Dio come modello per le famiglie.
♥ Madre di Dio, intercedi per le nostre famiglie.
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Le dodici regole del giovane avvocato Alfonso Maria de Liguori (1696-1787)
uno de’ migliori del foro di Napoli
che abbandonò i Tribunali,
diventò sacerdote,
poi vescovo e Maestro di Morale.
E’ diventato Santo e Patrono degli avvocati.
Dice di lui il biografo: «Egli aveva queste regole in una cartolina, e spesso le meditava».
1. Non bisogna accettare mai Cause ingiuste, perché sono perniciose per la coscienza, e pel decoro.
2. Non si deve difendere una Causa con mezzi illeciti, ed ingiusti.
3. Non si deve aggravare il Cliente di spese indoverose, altrimenti resta all’Avvocato l’obbligo della restituzione.
4. Le Cause dei Clienti si devono trattare con quell’impegno, con cui si trattano le Cause proprie.
5. È necessario lo studio dei Processi per dedurne gli argomenti validi alla difesa della Causa.
6. La dilazione e la trascuratezza negli Avvocati spesso dannifica i Clienti, e si devono rifare i danni, altrimenti si pecca contro la giustizia.
7. L’Avvocato deve implorare da Dio l’aiuto nella difesa perché Iddio è il primo Protettore della giustizia.
8. Non è lodevole un Avvocato, che accetta molte Cause superiori a’ suoi talenti, alle sue forze, ed al tempo, che spesso gli mancherà per prepararsi alla difesa.
9.La Giustiziae l’Onestà non devono mai separarsi dagli Avvocati Cattolici, anzi si devono sempre custodire come la pupilla degli occhi.
10. Un Avvocato, che perda una Causa per sua negligenza si carica dell’obbligazione di rifar tutti danni al suo Cliente.
11. Nel difendere le Cause bisogna essere veridico, sincero, rispettoso e ragionato.
12. Finalmente, diceva Alfonso, i requisiti di un Avvocato sonola Scienza,la Diligenza,la Verità,la Fedeltà, e la Giustizia».