Fede e dintorni

Un artista in paradiso

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Un artista in paradiso.

– Il grande artista Gigi Proietti è morto il 2 novembre, giorno del suo 80.mo compleanno.
– Innumerevoli sono stati e saranno ancora i commossi commenti alla sua inimitabile arte, alla sua eccezionale personalista poliedrica di attore e chansonnier, cioè l’artista che interpreta nei teatri e cabaret canzoni composte da altri o da da lui stesso; al suo raffinato gusto di raccontare le barzellette. Il mondo del web sta rendendo il giusto onore per tutto ciò.
– Ma per i credenti (e molti non credenti) la sua figura resta legata a quella di San Filippo Neri nel meraviglioso film “Preferisco il Paradiso” in cui il geniale attore rappresenta il grande santo nato a Firenze nel 1515 che si trasferisce giovanissimo a Roma, dove per sessant’anni si occupa dei ragazzi di strada, avvicinandoli alla Chiesa e alla liturgia in modo insolito e molto personale. – Il racconto della vita di un uomo che dedica la propria esistenza alla cura dei poveri e degli indifesi. – Al funerale di Gigi Proietti, celebrato a Roma il 5 novembre, una folla spontanea e commossa lo ha accompagnato nei luoghi della sua vita e della sua arte, e poi alla chiesa per affidarlo a quel paradiso che egli ha contribuito a desiderare.

♦ Roma, 5 novembre 2020. La città rende omaggio al grande attore e comico Gigi Proietti, scomparso il 2 novembre all’età di 80 anni. Il corteo funebre è passato davanti al Campidoglio, poi la tappa al Globe Theatre a Villa Borghese per il ricordo laico di amici e colleghi, e infine i funerali in forma privata nella Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo.

In Campidoglio, il saluto dell’Assemblea capitolina per la cerimonia funebre dedicata a Gigi Proietti. Dopo aver fatto il giro della statua del Marco Aurelio, il feretro dell’attore, scortato dagli agenti motociclisti della polizia urbana di Roma Capitale e dei Carabinieri, è stato omaggiato da Marcello De Vito, presidente dell’Assemblea capitolina, che ha sostituito il sindaco Virginia Raggi, assente perché positiva al Covid. Raggi si è collegata in video nella successiva tappa della cerimonia, al Globe Theatre, che d’ora in avanti sarà chiamato teatro Gigi Proietti, proprio per omaggiare quello che è stato lo storico direttore di questo teatro romano.

Un lungo, lunghissimo, commosso applauso di 5 minuti ha salutato l’ultima entrata in scena di Gigi Proietti al “suo” Globe Theatre, il teatro elisabettiano che ha creato e guidato per 17 anni nel cuore di Villa Borghese. Ad accoglierlo, nella seconda tappa del corteo funebre attraverso Roma, trasmesso in diretta anche su Rai1, tante maestranze, cittadini, amici e colleghi, dai suoi “allievi” Flavio Insinna ed Enrico Brignano, Massimo Wertmuller, Paola Tiziani Cruciani, Marisa Laurito, Walter Veltroni, tutti fortemente commossi, dai palchetti di legno del teatro.

Dopo un altro lunghissimo applauso di commiato da parte di amici e colleghi riuniti al Globe Theatre il feretro di Gigi Proietti viene portato alla chiesa degli artisti di piazza del Popolo, dove si svolgono i funerali in forma privata.

Gigi era un uomo mite, paziente, colto, raffinato, un uomo pacifico, per nulla vendicativo”, è il ricordo di don Walter Insero, rettore della basilica di Santa Maria in Montesanto che ha presieduto le esequie di Gigi Proietti al quale hanno partecipato, tra gli altri il segretario del Pd e presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, Paolo Bonolis, Marisa Laurito, l’amministratore delegato della Rai Fabrizio Salini, Marco Travaglio, Enrico Brignano e Fiorello, accompagnati dalle rispettive mogli, e il regista e produttore Enrico Vanzina.

Gigi Proietti “ha messo a frutto la sua intelligenza dopo aver fatto un teatro d’avanguardia, a favore di una spettacolarità più popolare – ha proseguito il rettore della basilica di Santa Maria in Montesanto -, ha voluto essere un artista popolare, sempre con uno sguardo leggero e affettuoso. Una scelta rischiosa. Ma si rivedeva nella fragilità degli uomini, ne sapeva sorridere, esaltandola”.

Il rettore della chiesa degli artisti ha ricordato la profonda umanità di Gigi Proietti legata a valori autentici, la sua religiosità, la nascita nel quartiere del Tufello, il padre originario di Amelia, la madre di Amatrice.
“Era fiero della messa in latino, affascinato dal sacro e da Dio, dal senso del mistico. Da piccolo aveva fatto il chierichetto e della sua Tosca amava profondamente il Te Deum sul suo palcoscenico si ripeteva la profondità poetica della liturgia”.
(fonte: Avvenire.it, giovedì 5 novembre 2020)

La canzone per augurargli l’eterna felicità in Paradiso
Preferisco il Paradiso (di Marco Frisina)

C’è chi ama la ricchezza e vestirsi come un re
C’è chi non vuol fare niente, non gli va di faticar
C’è chi parla sempre troppo, non sa dir la verità
E poi critica ogni cosa, non c’è nulla che va ben
Ma per me, no non va, non è quel che piace a me.

Paradiso, Paradiso, preferisco il Paradiso
Paradiso, Paradiso, Paradiso
Paradiso, Paradiso, preferisco il Paradiso
Paradiso, Paradiso, Paradiso…

C’è chi crede d’esser grande, vuol salire fino al ciel
È fanatico e superbo, crede d’esser chissà chi
C’è chi sogna gran carriere, grandi inchini ed i lacchè
Vuole sempre aver successo ed onori in quantità.
Ma per me, no non va, non è quel che piace a me.

Paradiso, Paradiso, preferisco il Paradiso
Paradiso, Paradiso, Paradiso
Paradiso, Paradiso, preferisco il Paradiso
Paradiso, Paradiso, Paradiso…

Il grande artista Gigi Proietti è morto il 2 novembre, giorno del suo 80.mo compleanno. Innumerevoli sono stati e saranno ancora i commossi commenti alla sua inimitabile arte La città di Roma, seguita da tutta l’Italia in TV, gli ha reso gli onori che meritava e lo consegna alla memoria degli italiani. In chiesa ha ricevuto quel suffragio che lo accompagnerà in paradiso, quel paradiso che egli, con profonda umanità legata ai valori autentici e con la sua religiosità discreta, ha contribuito a desiderare: “Preferisco il paradiso!”.

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