Domenica 19 agosto 2018 si terrà la prima delle due giornate della manifestazione
Al Festival c’è anche il Premio Culture a Confronto
Tutto pronto a Tropea per l’attesissima sesta edizione del festival mondiale della cultura popolare “Culture a Confronto”. Domenica 19 agosto si terrà la prima delle due giornate della manifestazione, con la sfilata e l’esibizione dei gruppi provenienti da Francia, Corea del Sud ed Ecuador, mentre a fare da padroni di casa, assieme al gruppo calabrese Dei due Mari di Catanzaro, ci saranno i piccoli del Città di Tropea.
Durante la serata finale del 20 agosto, oltre all’esibizione del gruppo dei grandi del Città di Tropea e dei gruppi provenienti da Polonia, Martinica e Messico, si terrà la quarta edizione del premio “Culture a Confronto”. Il riconoscimento viene conferito a personaggi ed enti che si sono distinti nel campo dell’integrazione tra i popoli e tra le diverse culture. Ai premiati verrà consegnato un vero e proprio capolavoro artistico, realizzato dal maestro orafo Michele Affidato.
MICHELE AFFIDATO
La storia di Michele Affidato assomiglia a quella di moltissimi calabresi che, grazie a un’infinita passione per lavoro portato avanti, sono riusciti a distinguersi e a diventare un punto di riferimento nel proprio settore. L’orafo crotonese si è avvicinato al mondo dell’arte orafa da giovanissimo, carpendo i segreti di un mestiere antico, ai quali ha saputo aggiungere il proprio estro e la propria creatività, dando vita a oggetti unici.
Nel 1987 ha avviato la sua bottega nella cittadina pitagorica, dando vita a creazioni moderne ma capaci di rievocare lo splendore dei gioielli bizantini e magno-greci.
Numerose le collaborazioni con manifestazioni nazionali e internazionali, oltre ai lavori realizzati per sfilate di moda. Grazie alla sua passione per l’arte sacra, che ha sapientemente utilizzato in parte delle sue creazioni, è stato più volte ricevuto in Vaticano dagli ultimi tre pontefici (per gli ultimi due papi ha realizzato lo stemma papale).
La bottega di Affidato è insomma un luogo in cui la creatività e l’eleganza prendono forma in linee che sanno coniugare lo stile moderno alla tradizione artistica del passato.
I PREMIATI DELLA QUARTA EDIZIONE DEL PREMIO “CULTURE A CONFRONTO”
Il riconoscimento legato al festival mondiale della cultura popolare sarà consegnato quest’anno alla cooperativa Agorà Kroton, a Cataldo Perri, Luigi Lombardi Satriani e Antonio Mamone (premiato alla memoria).
Agorà Kroton è una cooperativa che opera nel sociale da ben trent’anni, contribuendo con le proprie iniziative a costruire una nuova idea di welfare sul territorio di riferimento, adattandosi di volta in volta per rispondere ai mutati bisogni della comunità. Non è esagerato considerare questa Onlus una pioniera nel settore dell’accoglienza ai migranti, del supporto e del recupero a situazioni di emergenza nel baratro delle dipendenze, nella prevenzione di casi di disagio, nel sostegno ai casi di povertà, nel contributo per garantire il diritto a una vita dignitosa agli anziani e ai disabili, nell’impegno ad aiutare chi, per varie motivazioni, non riesce a trovare un’occupazione lavorativa.
Cataldo Perri si autodefinisce “medico per mangiare, musicista per vivere”. E grazie all’amore per la chitarra battente, strumento della tradizione popolare calabrese, il musicista dell’alto ionio cosentino ha esportato le proprie canzoni in ogni angolo del pianeta. Perri è stato autore dello spettacolo “Bastimenti”, ospitato nei teatri di tutta Italia e di mezzo mondo.
Luigi Lombardi Satriani è un importantissimo antropologo calabrese. Il suo percorso accademico lo a portato a insegnare Storia delle tradizioni popolari a Messina, Antropologia culturale a Napoli ed Etnologia all’Università La Sapienza di Roma, oltre che all’Università della Calabria, dove è stato anche preside della Facoltà di Lettere e Filosofia e Prorettore per le attività culturali. Innumerevoli i riconoscimenti ricevuti e gli incarichi ricoperti, tra cui anche quelli politici quando è stato eletto senatore della Repubblica Italiana. Il suo impegno nella ricerca è stato focalizzato soprattutto allo studio del folklore, della religiosità popolare e della cultura contadina, riversati in numerosissime pubblicazioni.
Antonio Mamone è stato un giovane imprenditore tropeano, distintosi in ogni settore in cui ha operato. Dopo aver proseguito i suoi primi impegni nel solco dell’attività paterna, ha avviato con successo un prestigioso hotel nella cittadina tirrenica, capace di ospitare migliaia di turisti e di dare lavoro a molte persone. Innamorato della sua città, si è sempre dimostrato amico del festival “Culture a Confronto”, non facendo mai mancare il proprio sostegno. Proprio grazie alla sua attività turistica, ha incarnato lo spirito dell’accoglienza calabrese, ospitando i membri di tanti gruppi che durante le varie edizioni hanno dato vita al festival.
LE RICERCHE DI LEONARDO ALARIO
Tra le tante attività portate avanti dal festival, oltre alla magnificenza delle sfilate e alla spettacolarità delle esibizioni dei gruppi ospiti provenienti da tutto il mondo, c’è anche un profondo impegno nella divulgazione delle tradizioni popolari. Per questo, lo scorso anno, “Culture a Confronto” è anche una rivista che si avvale della collaborazione di docenti universitari e di antropologi di fama nazionale, grazie al sostegno della Consulta scientifica della FITP e del suo presidente Mario Atzori.
Quest’anno, la sezione della rivista che ospita i contenuti a carattere scientifico è interamente dedicata alle ricerche di Leonardo Alario. Lo studioso è stato per anni docente di Storia delle Tradizioni Popolari presso l’Università della Calabria ed è stato fondatore dell’Istituto di Ricerca e di Studi di Demologia e di Dialettologia. Nella sua attività si è prevalentemente occupato di canti della tradizione orale e di rituali festivi.
Il programma di domenica 19 agosto 2018
Italia – Gruppo folklorico Dei due mari
Il gruppo folklorico, fondato nel 1976, svolge attività di ricerca, rivisitazione e trasposizione scenica delle tradizioni popolari calabresi. Particolarmente apprezzata, da pubblico e critica, è stata la messa in scena dello spettacolo “Un viaggio nella memoria” che, registrando ad oggi oltre 300 repliche, utilizza un patrimonio culturale e tradizionale di musica, canti, danze e riti. I vari momenti della rappresentazione sono “legati” da versi e scritti di Costabile, Repaci, Alvaro, Curcio, Luigi Lombardi Satriani e Mariano Meligrana, in un tentativo di unire, in un “confronto diretto”, il racconto popolare e la letteratura colta.
Il Gruppo, in occasione del Festival “Culture a Confronto”, si esibirà con il solo gruppo musicale, portando in scena due brani che sono stati presentati a Messina in occasione della “Rassegna di Musiche e Canti Folklorici ed Etnici” e della consegna dei riconoscimenti “Padri del Folklore – personalità benemerite della FITP”.
Francia – Bourrée Ganatoise
Il gruppo della Bourrée Gannatoise è stato fondato nel 1965 da Jean Roche. Tradizionalmente raccoglie il meglio della diversità culturale delle due principali province, il Bourbon a nord e l’Alvernia a sud, per presentare un folclore ricco e variegato. Il nome del Gruppo viene dalla danza tipica della cittadina di Gannat, la Bourrée. Il lavoro di ricerca etnografica del gruppo raggiunge il suo apice con la partecipazione, l’organizzazione e la promozione dell’associazione “Culture du monde“, partner consultivo dell’Unesco e del Cioff, che da 45 anni organizza il festival internazionale “Les Culture du monde”, da un’idea dell’indimenticabile Jean Roche.
La musica molto ritmata e coreografie finemente elaborate evocano la ricchezza culturale dell’Alvernia. La Bourrée, danza tipica di Gannat, sebbene sia una danza che evoca ritmi e movenze medievali è certamente l’espressione più popolare delle genti del territorio di Gannat. Ma per capire l’importanza di tale danza si deve ricordare il mitico Johan Sebastian Bach, che verso la fine del XVII secolo compose la “Bourrèe in E minore”, rendendo immortale e classico ciò che era nato popolare.
Corea – Sung-Jaehyung Korean Dance Company
Il gruppo di danze tradizionali nasce in seno all’Università femminile Sungshin di Seul. Il gruppo, costituito nel 2010, è formato infatti da studenti che studiano le arti del teatro e della coreutica presso l’ateneo della capitale. Direttore e coreografo del gruppo è il dottor Sung Jaehyung, che in patria viene considerato il «leader del rinascimento della danza Koreana». Sung Jaehyung ha focalizzato il lavoro nell’analisi del linguaggio delle danze coreane, da cui ha estratto gli spunti e ha evidenziato i punti salienti della comunicazione gestuale non verbale, attirando su di sé l’attenzione del mondo accademico e dell’opinione pubblica, aprendo nuovi orizzonti per la modernizzazione della danza coreana. Negli ultimi anni il gruppo SKDC ha rappresentato la Corea in molti festival internazionali in Europa ed in oriente
La danza Coreana affonda le sue radici nella cultura preistorica pre-imperiale da collegare ai riti danzanti degli sciamani ovunque presenti nelle antiche culture dell’estremo oriente, essenzialmente costituito da un tamburo percosso con un bastone o dalla mano, un canto più o meno particolare e dei passi di danza spesso ispirati dagli spiriti animali o vegetali, che popolavano quel mondo ancestrale e magico.
I ritmi a cadenza crescente fino al parossismo, la leggiadria e le movenze delle bellissime danzatrici, quell’armonia fra eleganza e le posizioni tipiche delle culture orientali costituiscono la magia del folk coreano: che mettono in scena gli ancestrali riti sciamanici, le danze della corte imperiale e le manifestazioni di gioia popolare collegate ai riti dell’agricoltura o dei riti religiosi.
Le rappresentazioni principali prevedono la danza Taepyungmu, una delle più famose danze coreane, influenzata dalla danza sciamanica Gyeonggi-dadanggut, di antica tradizione. Le altrettanto spettacolari danze di ambiente imperiale sono la Janggu Dance, o danza dei tamburi, e la danza dei ventagli, di cui sono note alcune varianti. Particolarmente accattivante è la danza delle maschere.
Ecuador – L’associazione Cuniburo
Fondata nell’aprile 1992, aprendo il suo centro culturale nel 2009, l’associazione è formata dall’unione di due entità culturali affini: il gruppo musicale Ñanpi Proyecto Musical, fondato nel 1991, che ha al suo attivo la pubblicazione di CD, l’organizzazione di tour e spettacoli musicali e teatrali, e il Grupo Cultural de Danza Allpamanta, che è stato fondato nel 2009 al fine di studiare e attualizzare la cultura tradizionale delle varie genti e aree culturali dell’Ecuador.
I nomi delle due entità culturali ben esprimo lo spirito della cultura ecuadoreña e possiamo considerare «Ñanpi Allpamanta», che letteralmente in quechua vuol dire «in cammino sulla terra», il motto di Cuniburo cultural.
Il nome dell’associazione proviene dalla mitologia Kayambes, infatti il Duende Cuniburo (folletto o spirito) si può considerare l’essere creatore e l’eroe culturale dei Kayambes, che narrano di quando la Terra era solo una palla incandescente e solo il Monte Kayambe era freddo. Allora chiesero al Duende Cuniburo di portar giù ghiaccio dal nevaio del Kayambe con il quale poté raffreddare la Terra. Cuniburo, per il suo coraggio, rimase custode di questa metà del mondo e ancora oggi si può vedere fuoco uscire dalle cime dei monti e sempre Cuniburo si fa carico di spegnerle.