Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Tutti santi come i Santi.
– Nonostante l’ansia per i dati di una pandemia che non vuole fermarsi, oggi, solennità di Tutti i Santi, è una festa di speranza. Infatti l ‘assemblea festosa dei Santi rappresenta la parte migliore del popolo di Dio in cammino verso l’eternità e ci ricorda la comune vocazione alla santità di tutti i cristiani.
– “La santità è il volto più bello della Chiesa” (Gaudete et Exsultate 9) ma è anche «un martirio, in quanto implica una cessione della propria persona per accogliere in sé quella di Cristo» (card. Giuseppe Betori).
– Tutti siamo chiamati ad essere santi seguendo il Vangelo di Cristo, ricordando però, come diceva San Francesco di Sales, che “tra il libro del Vangelo e i Santi c’è tutta la differenza che corre tra la musica scritta e la musica cantata!”. E tra noi ci sono tanti santi che cantano benissimo, pur non sapendo leggere lo spartito musicale.
Dal Vangelo di questa domenica (Mt 5,1-12).
♦ In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché avranno in eredità la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».
Le nostre vite vissute nella luce di Dio.
♦ La solennità di Tutti i Santi ci mostra il volto bello della Chiesa. Lo riconosciamo nei volti luminosi della folla innumerevole, segnati dall’amore del Dio vivente e riverbero della gloria del Risorto. La prima Lettura ci presenta lo scenario grandioso dell’Apocalisse, ricco di simboli, di lode e di adorazione, parla al cuore e solleva le nostre aspirazioni al tempo, a noi ignoto, in cui vedremo Dio faccia a taccia, quando egli sarà nostra luce per sempre.
♦ Nell’attesa, noi siamo la Chiesa in cammino, santa nella sua radice battesimale e insieme bisognosa continuamente di purificazione, confrontandoci con l’insegnamento di Gesù, che molti sembrano non prendere sul serio.
♦ Infatti la pagina evangelica delle Beatitudini non dà adito a logiche mondane di alcun genere. Ci avverte con semplicità che sarebbe un controsenso dirsi discepoli del Signore e «accontentarsi di una vita mediocre, vissuta all’insegna di un’etica minimalistica e di una religiosità superficiale» (san Giovanni Paolo Il).
♥ Beati!.. sì, ma pellegrini tra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio. Gesù non ci illude. E lui l’uomo delle Beatitudini. Ci chiede di stare con lui, di condividere la sua vita, di coltivare la santa ambizione di una vita cristiana “alta” nelle condizioni ordinarie che ci sono proprie.
(don Giuliano Saredi, ssp, in ladomenica.it).
Una santità in cammino.
1. «Siate perfetti come è perfetto il vostro Padre celeste»: siamo chiamati a vivere in continua conversione e a tendere alla pienezza della vita cristiana.
2. «Chi vuoi diventare grande tra voi, sarà vostro servitore»: siamo chiamati a cercare sinceramente il bene dell’umanità e non il nostro personale interesse.
3. «Voi siete la luce del mondo»: come battezzati e consacrati siamo chiamati a condividere amore e speranza con i poveri, i miti e i pacifici, che il Vangelo proclama beati.
4. «Beati coloro che ascoltano la parola di Dio»: guardando a Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, specchio limpido di ogni virtù, che risplende di eminente santità nella celeste Gerusalemme.
5. «Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli»: nutrendoci dell’Eucaristia, ravviviamo la speranza di sederci un giorno alla mensa del Regno.
I tanti Santi, che oggi contempliamo nella varietà dei doni e carismi ricevuti, ci insegnano che il mondo può essere trasfigurato e offerto al Padre incarnando lo spirito delle Beatitudini e i loro esempi ci attirino ad avvicinarci sempre più al Dio vivente nei secoli dei secoli. Amen.
Una santità possibile perché donata.
♦ «Siate santi, perché io sono santo» (Lv 11 ,44). Il desiderio di Dio e il rapporto con Lui diventa dono gratuito offerto a noi nel Battesimo, nella Pasqua, nel Vangelo di Gesù e nel suo programma di vita, racchiuso nelle Beatitudini (Mt 5,1-12) e nel Padre nostro (Mt 6,9-13).
♦ A questo programma di vita si ispira anche l’esortazione apostolica Gaudete et exsultate, che papa Francesco ha scritto sulla chiamata di tutti noi alla santità (19 marzo 2018).
♥ Le prime comunità cristiane vivevano nella consapevolezza di questo dono e perciò i loro membri venivano chiamati “santi” (Ef 1,1 .15) e formavano una comunione di fratelli (At 2,42-47).
Alla chiamata alla santità, che ancora oggi il Signore rivolge a tutti noi e alle nostre comunità, la risposta è racchiusa nelle piccole parole della “semplicità evangelica”: “Eccomi” (Lc 1 ,38) , “subito” (Lc 19,5) , “in fretta” (Lc 1 ,39), “oggi” (Lc 19,9; 23,43), “con gioia” (Lc 19,6).
♥ Ogni giorno queste paroline risuonano nelle nostre case e formano quella che è chiamata “la santità della porta accanto”, che diventa così la santità della nostra vita quotidiana.