Il vescovo assicura: “Non rinnoveremo il contratto”
La presenza di un ripetitore sconvolge i fedeli
Ripetitori telefonici, cavi, pali della luce di fronte ad un Crocifisso, un groviglio che il vescovo Don Luigi Renzo ha definito un vero e proprio “obbrobrio”. Eppure, pare che quella croce che spicca sul promontorio sovrastante uno dei tratti di costa più belli della regione sia destinata a rimanere nascosta tra i cavi. Per lo meno sino a quando non scadrà il contratto di locazione che dà il permesso alla compagnia telefonica di piazzare il proprio ripetitore sul basamento del Crocifisso, realizzato prima degli anni ’50.
A gridare allo scandalo è stata Viviana Normando, giornalista, storica dell’arte e direttore del Gruppo Editoriale di Rete “ComunicareItalia”. La Normando, dopo aver visto alcune foto scattate dai fotografi della Fondazione “Paolo di Tarso” di Roma, ha detto di essere “senza parole” di fronte ad una ferocia “che porta le persone a non avere rispetto del simbolo della Croce”, una ferocia “senza giustificazione” che delinea “l’ignoranza e la follia del gesto, consegnando alla storia della rete questa immagine fotografica che parla da sola”.
Comunque alla sensibilità dei fedeli, che ora storcono il naso di fronte a questa situazione, pare che il predecessore di mons. Renzo non abbia fatto troppo caso. Anzi, è proprio un contratto di qualche anno addietro che sancisce la regolarità dell’operazione. L’attuale vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea ha confermato di essere rimasto “di stucco” quando vide tale situazione ben tre anni fa, dopo il suo insediamento. “Non so neanche da quanto tempo sono lì – ha aggiunto – Ma, obtorto collo, sono dovuto rimanere tranquillo”.
La pazienza, però, è la virtù dei forti, il vescovo lo sa bene e perciò assicura che il contratto non sarà rinnovato, così, tra qualche anno, “quei ripetitori verranno sicuramente rimossi”.