Con professionalità e spirito di sacrificio

Favolando – Musical di fine anno della Scuola Statale per l’Infanzia

Sotto la direzione della maestra Valenzia Laganà, supportata da tutte le sue colleghe di lavoro, i piccoli attori, cantanti e ballerini hanno divertito il numeroso pubblico

 

di Vittoria Saccà

foto archivio tropeaedintorni.it

 

Tropea - Far recitare bambini dall’età compresa tra i tre e i cinque anni, come se fossero attori provetti, non è cosa facile.

E’ un’impresa davvero titanica, ma è proprio per questo che i suoi effetti sugli spettatori sono straordinari. E’ quanto è avvenuto nel cortile a forma circolare della Scuola  Statale per l’Infanzia, diretta da Antonio Fiumara, dove in molti hanno assistito alla recita di fine anno dei bambini di tutte le sezioni.

Sotto la direzione della maestra Valenzia Laganà, supportata da tutte le sue colleghe di lavoro, i bambini si sono, a dir poco, divertiti in un fantastico girovagare tra le classiche figure del mondo della favola.

Dal titolo “Musical - Favolando”, tra canzoni e balletti, i piccoli attori hanno raccontato una bella storia nella quale, un principe ed una fatina, sono riusciti  a ridare vita ai personaggi delle favole da troppo tempo dimenticati e a farli amare ancora una volta da tutti i bambini.

Sono stati eccezionali! E a considerare la loro verde età, grande merito va alle insegnanti che hanno sicuramente dovuto lavorare parecchio per riuscire a trasformare i piccoli allievi in attori brillanti.

Attori brillanti sì, anche perché, hanno dominato le scene con padronanza senza lasciarsi affatto intimorire dal tantissimo pubblico intervenuto solo per loro. Dai genitori, ai fratellini, ai nonni, agli amici, ai curiosi, a tutte le fasce di età.

Essere attori per loro è stato normale, senza quindi dar peso alle luci dei flash, senza perdere la calma nei soliti inconvenienti di ogni spettacolo, tipo una gonnellina capricciosa che non voleva saperne di stare su, o di un cappellino che volava via dalla testa bionda della fata, o una scarpetta che se ne andava  per conto suo, tutti piccoli inconvenienti da risolvere col sorriso e con, naturalmente, il silenzioso intervento delle maestre.

E poi, ogni tanto, è stato necessario fare un saluto con la mano ad una persona del pubblico, regalare un sorriso a chi chiamava per nome e non è mancato un piccolo gesto di vanità davanti a un obiettivo, tutto faceva parte del gioco. Di quel gioco che si chiama vita e che rende il mondo più genuino quando i bambini sono sereni e felici.

Di questo si ringraziano gli insegnanti che hanno lavorato con professionalità e, soprattutto, con amore per l’infanzia e spirito di sacrificio verso il mondo della scuola.

 

 

Redazione gazzettino 
    di Tropea e dintorni

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    www.tropeaedintorni.it        giugno 2006