I problemi sono sempre gli stessi
Il tempo passa, ma i problemi sembrano essere sempre gli stessi. Scuole, impianti sportivi, porto, mancanza di centri per grandi eventi, depurazione, rete stradale da terzo mondo… Verrebbe da chiedersi se a mancare siano la volontà e l’impegno per risolverli o piuttosto le capacità per farlo.
Si sa che non ci sono soldi nelle casse comunali da destinare a queste emergenze, ma esistono i finanziamenti, anche se spesso non vengono seguiti correttamente (basti pensare ai tanti ritardi e intoppi sui cantieri aperti negli ultimi anni). Accanto ad un mondo della politica che, da tempo, non fa che deludere le attese dei tropeani, in città ci sono anche forze positive, che dimostrano di credere in ciò che fanno, nonostante siano spesso abbandonate a se stesse. Gli organizzatori del Blues festival, ad esempio, ne sanno qualcosa, e continuano ugualmente a programmare ogni anno il loro (e nostro) grande evento, che richiama turisti e appassionati di questo genere musicale anche da molto lontano. E ne sanno qualcosa pure gli organizzatori del Premio Tropea, che questa volta a causa di lungaggini burocratiche, non avendo altre forme di sostegno, dovranno attendere per poter regalare alla città due serate di grande spessore culturale. È tempo di crisi, vero, ma proprio per questo si dovrebbero evitare situazioni che mettono a repentaglio le risorse della città. Come ad esempio il porto, rimasto praticamente privo di gestione. L’auspicio, in questo caso specifico, è ovviamente quello che venga preparato il prima possibile (ma non frettolosamente…) un bando europeo, come imposto dalle recenti sentenze, con cui tutelare innanzitutto gli interessi di Tropea e con cui mettere la parola fine a questa vicenda grottesca, che non fa bene a nessuno. Dei litigi tra le parti e degli scaricabarile sulle responsabilità di ogni problema importa poco ai cittadini, che vorrebbero invece avere più servizi e vivere in un clima più sereno.