“Italie du Sud” nel Magazine dello scorso 26 settembre
Bellissime le fotografie nel Magazine realizzato da Simeone e Blanc
La Calabria e Tropea sul giornale “Le Figaro”di Parigi”
Il prestigioso giornale parigino “Le Figaro”, letto da milioni di francesi, nel Magazine dello scorso 26 settembre ha dedicato diverse pagine alla Calabria. L’approfondito reportage, corredato da bellissime fotografie, dal titolo “Italie du Sud”- Calabria mia, realizzato da Giovanni Simeone e Leif Blanc, ha dedicato le intere due pagine centrali del magazine ad una suggestiva veduta del corso Vittorio Emanuele di Tropea con sullo sfondo la balconata che si affaccia sul mare, ripresa dal campanile dell’Antico Sedile, sede degli uffici della Pro Loco, dove si sono recati gl’inviati del giornale ricevendo un prezioso supporto al loro lavoro dal presidente Mario Lorenzo che ha fatto da guida nei posti più suggestivi ed emblematici della “perla del Tirreno”. Compaiono infatti sulla rivista nelle pagine successive altri scatti su Tropea, tra cui il famoso santuario di S. Maria dell’Isola, simbolo della cittadina nel mondo. Ma è un omaggio all’intera Calabria il reportage che nel sottotitolo ha evidenziato che “non esiste niente di più falso” rispetto a quanto si afferma della Calabria che spesso viene presentata come “la leggenda nera del Mezzogiorno” mentre “la punta dello Stivale sa ancora offrire l’aspetto gioioso dell’Italia felice”. Il servizio giornalistico offre una panoramica del territorio calabrese partendo da Scilla, caratterizzata “dalle viuzze color ocra e dai pendii”, da dove i pescatori prima dell’alba si dirigono sulla spiaggia per ripercorrere la rotta di Ulisse verso lo stretto di Messina per dare la caccia al pescespada “su barche più fragili di quelle dell’eroe greco”. I riflettori poi si spostano sulla baia di S. Eufemia definita “un regalo di pinete, di scogliere, di piccole cale bianche e di un mare di un blu profondo su cui si staglia la silhouette piramidale dello Stromboli”. E’ quindi la volta di Tropea , “l’attuale capitale balneare della Calabria” che nel già nel XVI secolo, si sottolinea, era considerata “la” città della costa. Infatti la nobiltà, esonerata dalle imposte, vi costruì “i deliziosi, piccoli palazzi intorno alla cattedrale normanna”. Di Pizzo, citata anche per il famoso tartufo, si descrive “la parentesi felliniana” della sua spiaggia “dove si ammira una grotta piena di figure religiose tagliate a grandezza d’uomo” ed anche la fortezza in cui è stato imprigionato ed ucciso Gioacchino Murat. Il luogo, ha ricordato il giornalista, fu visitato da Alessandro Dumas che nei suoi scritti fece di Pizzo “una delle soste omeriche dell’Iliade napoleonica”. La descrizione poi spazia dai massicci dell’Appennino calabro, scossi da terribili terremoti, ai castagneti e agli alberi del bergamotto dell’Aspromonte , alla Certosa di Serra S. Bruno, ai paesaggi della Sila per soffermarsi sulle vicende storiche “dell’incredibile epopea medievale, partita proprio da qui”. Citato quindi l’arrivo dei Normanni guidati da Roberto il Guiscardo che spazzò via la dominazione bizantina e di cui danno testimonianza il borgo medievale di Gerace con la sua cattedrale, la più grande della Calabria, e la Cattolica di Stilo, gioiello dell’architettura bizantina, l’unica ad avere conservato nel corso dei secoli la pianta a croce greca. Tornando dal passato al presente, il giornalista ha indicato anche le attrazioni gastronomiche della nostra regione elencando alcuni agriturismi dove le prelibatezze culinarie sono esaltate anche dalla bellezza paesaggistica dei luoghi in cui sono servite.