Il sindaco Macrì: «Il comune non ha più alcun interesse ad acquistare l’immobile»
Approvati il regolamento per l’accesso al centro storico, per l’affidamento per gli incarichi legali e il baratto amministrativo
Ieri 21 febbraio 2019 si è tenuto a Palazzo Sant’Anna il quarto consiglio comunale dell’era Macrì. 10 i punti all’ordine del giorno.
Dopo aver approvato il verbale della seduta precedente (punto 1) sono state introdotte lievi modifiche allo statuto comunale con le quali ad esempio le convocazioni del consiglio avverranno prioritariamente attraverso l’albo online e le Pec dei consiglieri (punti 2 e 4); (Punto 3) con l’approvazione del regolamento per la partecipazione popolare e l’associazionismo, sono stati introdotti elementi di democrazia diretta quali il bilancio partecipativo e il referendum propositivo con il contributo del Meet-up del Movimento 5 stelle di Tropea; (Punto 5) È stato approvato il regolamento dell’affidamento per gli incarichi legali diviso per tipologie giuridiche: a. contenzioso civile; b. contenzioso penale; c. contenzioso amministrativo; d. contenzioso tributario, con l’emendamento approvato all’unanimità proposto dal consigliere Pietropaolo, grazie al quale gli onorari saranno liquidati con compensi inferiori ai limiti di legge; (Punto 6) accesso alla zona a traffico limitato: approvato con l’astensione delle minoranze Rinascita per Tropea di Romano e L’Altra Tropea di L’Andolina; (Punto 7) gli abusi edilizi gravi, oltre alla demolizione saranno sanzionati, qualora non si adempia all’ingiunzione alla demolizione, con sanzioni amministrative comprese tra 2.000 e 20.000 euro (Art. 31 dpr 380 del 2001 regolamento approvato) (Punto 8); è stato approvato all’unanimità il regolamento del baratto amministrativo con il quale i cittadini morosi potranno compensare in parte (780 euro a famiglia) i propri debiti con la Casa comunale (Punto 9); infine c’è stato acceso dibattito, ai limiti dello scontro verbale, sul destino della residenza nobiliare denominata palazzo Giffone. L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giovanni Macrì, ha chiesto ai consiglieri comunali la revoca della deliba CC n. 18 del 25 settembre 2014 con la quale si era dato mandato all’amministrazione Rodolico di comprare il bene per conto del comune dalla Cassa Depositi e prestiti, con un finanziamento regionale a fondo perduto di 3 milioni e 500 mila euro. Il primo cittadino, Avv. Giovanni Macrì, che aveva votato a favore dell’acquisto da parte del comune, ha dichiarato “che alla delibera non è stato dato alcun seguito e che il comune non ha più alcun interesse ad acquistare l’immobile, anche perché è stato perso il finanziamento regionale e quindi l’Amministrazione comunale, anche se volesse non ha più i fondi per comprare e restaurare l’immobile”. Pertanto è molto probabile che il comune di Tropea receda dalla causa pendente presso il TAR regionale, instaurata dall’allora sindaco Gaetano Vallone nei confronti del Demanio per rivendicare il diritto di prelazione su palazzo Giffone, su cui il comune paga un canone simbolico di 12.000 euro circa annuali.
A nome di “Rinascita per Tropea”, , il capogruppo Romano ha depositato agli atti della seduta una dichiarazione con cui chiede “che venga confermata la delibera CC n. 18 del 25 settembre 2014”. Il capogruppo dell’”Altra Tropea”, Massimo L’Andolina, dichiarandosi contrario alla revoca della delibera in questione, ha sostenuto che “la città sta per essere privata di un suo gioiello”. Infine è intervenuto il consigliere Pietropaolo che si è dichiarato “assolutamente contrario alla vendita degli immobili pubblici”. Alla fine dello scontro verbale la votazione su palazzo Giffone si è conclusa con i 9 voti della maggioranza a favore della revoca e i quattro voti dell’opposizione contrari.