Legalità e dolore, questi sono stati i due temi centrali dell’iniziativa “Incontro per la vita”, la serata dedicata alla sulla sicurezza stradate tenuto ieri nelle sale della Biblioteca comunale di Tropea e rientrante nella “Settimana mondiale della sicurezza stradale”. All’appuntamento erano presenti il sindaco della città, il dottor Antonio Euticchio, l’Assessore alla viabilità, nonché presidente della Associazione Onlus “Paola e Dario”, promotrice dell’evento. C’era poi il Capitano Rivola, i rappresentanti della Croce Rossa, i presidi Mazzitelli e Laganà e, ovviamente, tantissimi giovani. Ad aprire la serata è stato il sindaco Euticchio, il quale ha fatto un appello alla legalità, poiché solo «accettando le regole la città può andare avanti». Il discorso del sindaco è stato ripreso in seguito anche dal Capitano Rivola, che rivolgendosi proprio ai giovani ha aggiunto che «se si sente il bisogno di essere trasgressivi, allora l’essere trasgressivi significa uscire dal gregge», quindi non seguire la massa conformata, ma usare la testa. Questo tentativo di responsabilizzare i più giovani presenti è stato ripreso da Nino Valeri, che ha introdotto il secondo tema portante della serata, quello del dolore. Il dolore visto come situazione dalla quale i parenti delle vittime della strada non possono sfuggire, quel dolore che porta molti ad aver bisogno di assistenza psicologica, poiché «il momento del dopo incidente – ha detto Valeri – sconvolge la vita delle persone coinvolte: compleanni, ricorrenze» stanno lì a rovinarti l’esistenza con «quelle sedie vuote» dove prima sedevano i tuoi ragazzi. Valeri ha poi analizzato criticamente e lucidamente i dati di questa enorme piaga. Il «fiume di sangue quotidiano» registra così tante vittime che è come se «ogni anno venisse cancellata una città grande come Milano».
Mazzitelli ha in seguito introdotto l’intervento dei genitori di alcune vittime della strada, come Conocchiella ed il professor Colloca. Conocchiella ha fatto un richiamo alle regole, sollevando la necessità che tutti i cittadini debbano concorrere alla sicurezza, rivolgendo il suo messaggio agli alunni delle scuole medie, e dicendo che le regole vanno rispettate. Non si può pretendere che tutto ciò possa essere fatto senza l’intervento dello stato e senza autocritica da parte di tutti, visto che «solo noi siamo artefici della nostra vita». Colloca ha invece ripreso il tema del dolore, il dolore dei genitori, quel «dolore che diventa parte di te». Secondo Colloca le perdite enormi non hanno portato al rispetto delle regole perché il complesso formativo va avviato nel nucleo familiare e se i nostri giovani possono contare solo su esempi errati non possiamo allora aspettarci che facciano di meglio. «Formare col giusto rigore e coerenza individui capaci di vivere bene nella società» diventa allora il ruolo della famiglia. Il rispetto dell’esistenza propria e di quella degli altri, che porta poi al rispetto delle regole in generale, diventa perciò il punto di partenza che non può prescindere dall’educazione dell’individuo. Solo con rispetto delle regole è dunque possibile cercare di limitare il numero delle vittime della strada e quindi quelle situazioni che tanto dolore hanno già causato a migliaia di persone.
La serata è stata conclusa con il sorriso dei giovani, che hanno partecipato con i loro disegni ad un concorso a premi istituito dall’Associazione Paola e Dario. Il piccolo Raffaele, e le belle Purita e Mazzitelli sono stati i tre vincitori della competizione, e si sono aggiudicati un casco ed una targa ricordo. Più del casco, di certo sarà utile per il loro futuro il gran lavoro di prevenzione al quale hanno partecipato.