Depurazione in tilt
«Significativo peggioramento nelle ore notturne»
Il consigliere provinciale del Pdl Giovanni Macrì ha inviato una lettera al commissario straordinario del Comune di Tropea Giovanni Cirillo per sottoporre alla sua attenzione la delicata situazione inerente al depuratore sito sul territorio comunale in località Argani. Macrì ha inviato la missiva il 7 giugno a seguito delle diverse decine di segnalazioni pervenutegli in questi giorni da parte di concittadini residenti in quell’area in cui viene evidenziato un peggioramento rispetto alla situazione precedente. «Recatomi in loco – spiega Macrì a Cirillo – ho potuto constatare di persona l’irrespirabilità dell’area con significativo peggioramento nelle ore notturne». Già nel corso del loro primo ed unico incontro, risalente a circa un mese fa, Macrì aveva espresso, tra le altre cose, le sue forti preoccupazioni in merito all’impianto di depurazioni sito in località Argani di Tropea. Riferendosi a quell’incontro e rivolgendosi al commissario, Macrì scrive nella lettera: «Come certo ricorderà le ho riferito del fetore che si sprigiona da detto impianto così da ammorbare una vastissima area, mettendo a repentaglio la salute dei cittadini». Già all’epoca il consigliere provinciale aveva pregato il commissario «di attivarsi con la massima urgenza per un’azione di verifica sulle cause della disfunzione».
Dopo la verifica in loco, Macrì ritiene «evidente che i lavori di attivazione dell’impianto non siano stati eseguiti a regola d’arte con grave pericolo per la pubblica salute». È anche per questo che la lettera è stata inoltrata per conoscenza all’Asp di Vibo Valentia e all’attenzione del dottor Rubens Curia. «Prescindendo dalla tutt’altro che remota possibilità delle scatenarsi di emergenza sanitaria», Macrì invita Cirillo «ad intervenire con la massima sollecitudine al fine di tutelare la pubblica salute» evidenziando «come un tale situazione attenti seriamente all’immagine della città di Tropea quindi alla sua principale industria». Infine Macrì ricorda al commissario straordinario «le problematiche connesse all’impianto in dismissione di Rocca Nettuno, rimasto in parte attivo con significativo dispendio di denaro pubblico».