Repice: «nessuno può essere insostituibile»
Chi d’ora in poi dovrà guidare l’approdo turistico di Tropea?
Sull’affaire “porto di Tropea” il sindaco della città Adolfo Repice scende in campo per spiegare le ragioni del Comune.
In attesa che il 26 gennaio il Tribunale amministrativo di Catanzaro si pronunci sull’istanza presentata dalla Società porto di Tropea, con la quale si farà chiarezza su chi d’ora in poi dovrà guidare l’approdo turistico locale, il primo cittadino cerca di mettere i puntini sulle “i”, in una questione che lo vede come principale protagonista. È stato lui, infatti, a sollevare la questione sulla gestione del porto di Tropea sin dalla scorsa primavera, quando si era ancora in campagna elettorale. «Rimetterò il porto di Tropea nelle mani dei tropeani», proclamava l’allora candidato Repice.
Quindi non è esagerato dire che il porto sia uno dei suoi cavalli di battaglia, che gli consentirono di strappare lo scranno più alto di Palazzo Sant’Anna per soli tre voti.
E a meno di un anno di distanza si è giunti ad un punto cruciale della vicenda.
«Le motivazioni che hanno indotto Comune – ricorda Repice – sono di carattere sociale ed economico.
Non è possibile che il direttore della società guadagni 300mila euro lordi annui e al comune restino le briciole. Questa situazione non è tollerabile, perché il comune è socio di questa struttura, costruita con soldi pubblici, e quindi questa è di fatto una struttura pubblica che è stata privatizzata».
Insomma, il sindaco afferma che l’azione degli amministratori non sia stata avanzata «per fare speculazioni, ma per favorire un introito a i cittadini», anche perché, aumentando le entrate nelle casse comunali, essi «potranno beneficiarne di più servizi e meno tasse».
Il comune ha di fatto revocato la gestione dell’approdo alla società “Porto di Tropea Spa”, diretta da Antonio La Torre e nel cui Consiglio di amministrazione figurano anche due rappresentanti pubblici. «Ora aspettiamo la decisione del Tar – conclude il primo cittadino –in seguito, se avremo ragione, il Comune ha deciso di istituire una scoierà speciale, facendo gestire la struttura ad un direttore di comprovata capacità professionale nella gestione dei porti attraverso un bando. Chi avrà maggiori capacita e un curriculum di maggiore spessore, sarà assunto».
Ai difensori della società privata, che accusano il comune di non avere né titoli ne capacità per gestire il porto, Repice risponde: «Non abbiamo la presunzione di essere tuttologi, io non saprei gestire il porto, ma nessuno può essere insostituibile».