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I Taranproject con Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea dopo aver entusiasmato il pubblico del concerto del Primo maggio a Roma hanno regalato una serata indimenticabile
A prescindere dalle polemiche politiche e personali che ormai da tempo, a Tropea, scandiscono ed accompagnano ogni evento, situazione, manifestazione e quant’altro, la festa de “I tri da Cruci” si è rivelata un successo che i suoi abitanti non ricordavano da tempo. Le polemiche scaturite tra gli organizzatori e l’Amministrazione comunale per la mancanza della destinazione di fondi economici da parte di quest’ultima per la realizzazione dell’evento, sono diventate in queste ore nuovo campo di battaglia, anche su internet, su cui tessere critiche e nuove discussioni.
Nonostante ciò, assistere ad una folla entusiasta di gente che ballava e saltava simultaneamente sulle note offerte da Mimmo Cavallaro, è stato un piacere agli occhi di chi ancora, forse ingenuamente, vuol ritrovare in queste manifestazioni popolari la gioia di vivere un momento di condivisione e di comunione.
I Taranproject con Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea, dopo aver entusiasmato il pubblico del concerto del Primo maggio a Roma, hanno regalato ai tanti presenti in piazza Cannone, una serata indimenticabile al ritmo incalzante e coinvolgente della loro nuova musica popolare.
A Tropea per l’occasione della festa dedicata al Santo Crocefisso sono giunte numerosissime persone da tutto il circondario, fedelissimi fans che ormai seguono il Maestro in ogni suo appuntamento con il pubblico; miglia di braccia alzate per più di due ore hanno sottolineato le musiche etnopopolari eseguite, coinvolgendo anche i tanti turisti stranieri presenti già nella Perla del Tirreno.
Tamburello, lira, percussioni, chitarra, fisarmonica sono stati un corpo solo con le voci di Cavallaro e Giovanna Scarfò, quest’ultima musa incarnatrice della Taranta calabrese, armoniosa anche nelle movenze ritmate che hanno saputo sottolineare in un trait d’union arti diverse con una radice comune che si chiama Folklore.
Andrea Simonetta, Gabriele Albanese, Carmelo Scarfò, Alfredo Verdini hanno poi reso tutto lo spettacolo sintesi perfetta di una musica che oramai da anni si è candidata a rappresentare la bellezza di territorio che affonda le sue radici nella storia millenaria.
Di questa storia è fatta Tropea e la Festa che si svolge ogni 3 maggio nel rione del “borgo”; di questa storia i tropeani vogliono cibarsi, di origini, tradizioni e momenti d’incontro, lontani il più possibile da diatribe che nulla hanno di costruttivo se non l’incrementare un clima di intolleranza che porterà, a lungo andare, all’involuzione culturale di questo lembo di terra.
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