“Disarmati e con gli occhi lucidi, ci si interroga”
“Parli Dio di misericordia e di resurrezione alle coscienze: ognuno saprà ascoltare secondo l’intelligenza della propria anima. Le promesse, Lui, le mantiene”
È impresa ardua affidare alle parole i sentimenti di una comunità, per quanto gravemente disattenta, ferita nella più profonda dignità del dolore, schiaffeggiata dalla profanazione, umiliata dalla volgarità di azioni che già di per sé vanno ben oltre la morte. Magari l’orrore di un episodio del genere si limitasse a lasciare l’amaro in bocca! Invece scende, va giù alle radici del cuore che davanti al distacco da una persona cara, già prova nostalgia lacerante, devastante, disumana: si interroga e non sa rispondersi, cerca di farlo, ma non può comprendere. Talvolta l’idea di aggrapparsi alla “corrispondenza d’amorosi sensi”, perché quel dolore possa esprimersi, dà la sensazione di sopportare…
Tutto resta inaccettabile, però, nell’ordine civico, quanto nella logica umana delle cose: l’assenza assoluta di rispetto al di là d’ogni immaginazione, travolge con aria puteolenta ed irrespirabile persino l’aspetto sociale. Oltre tutto questo, che dilania credenti e non, c’è Dio: la sepoltura nel campo, per l’appunto “santo”, è ciò che dà onore ai suoi figli che sono stati templi dello Spirito. La gravità di ogni gesto li colpisca, ferisce l’uomo, che viva o meno. E quindi, disarmati e con gli occhi lucidi, ci si interroga su come si sia arrivati a tanto, quali fossero i confini del macabro silenzio all’interno dei quali via via si manifestavano i fatti, chi ne fosse al corrente e per quale ragione abbia taciuto, o chi non lo fosse dovendo tutelare anche il culto della sepoltura, come possa essersi fatto complice, sia pure – e non vado oltre – nell’inadempienza. Se non fosse per dovere di giustizia, stavolta ogni risposta sarebbe inutile, come lo è l’ingannevole illusione di misurare la dignità col denaro: nessuna cifra meriterebbe mai un’origine del genere. La comprensibile rabbia, tuttavia, continua ad interrogare: quanto è probabile riuscire a cambiare la matrice criminale (sia micro o macro, poco conta)? In che proporzione è complice la tolleranza? Si può continuare a nascondere dietro l’ignobile dito dell’umanità la palese e conclamata connivenza? Non sarebbe decoroso, per quanto più ovvio e altrettanto semplice, nemmeno ridurre il tutto a termini politici, palleggiando tra governo ed opposizione…
Pertanto, posso solo ringraziare la magistratura e le forza dell’ordine per il servizio offerto e, onorato di essere stato anticipato sui tempi dalla cittadinanza stessa che l’ha già espresso sui social, chiedere con l’energia necessaria ai fatti e al mio senso del dovere, l’intervento del Clero locale, perché venga celebrata immediatamente l’Eucarestia in suffragio e riparazione, in completa ottemperanza alle disposizioni anticovid, con la presenza dell’intera popolazione (quindi in un luogo all’aperto adeguato a tanto, impiegando la pubblica sicurezza nella porzione opportuna). Qui taccia anche la politica.
Parli Dio di misericordia e di resurrezione alle coscienze: ognuno saprà ascoltare secondo l’intelligenza della propria anima. Le promesse, Lui, le mantiene.
Consigliere Comunale Lega Salvini Premier Comune di Tropea
Antonio Piserà