La Pro loco si schiera contro il progetto del Comune di costruire un “ascensore”
Per gli amanti della Perla del Tirreno è scattato l’allarme rosso, perchè purtroppo uno degli angoli più belli della ridente cittadina è stato deturpato irrimediabilmente. Si tratta della scalinata che dalla centralissima villetta del cannone e dall’ormai frequentatissimo corso Umberto I porta giù verso il mare, proprio ai piedi del famosissimo santuario della Madonna dell’Isola. A seguito di alcuni lavori di intervento per la pulizia e la messa in sicurezza della rocca che dovranno terminare con la futura realizzazione di un ascensore, infatti, la vecchia scala di granito e tufo che si dipanava lungo un percorso ombreggiato ed inframezzato da una piccola area di sosta panoramica è stata letteralmente rasa al suolo in luogo di una nuova scala. Questa, però, a parte il ripido percorso, non conserva alcun elemento gradevole, essendo stretta ed interamente realizzata in cemento armato. Molti sono i cittadini e i turisti che, alzando increduli gli occhi verso questa nuova costruzione, rimangono basiti per qualche attimo prima di iniziare a manifestare la loro disapprovazione. «L’impatto ambientale è notevole», tuona il professor Mario Lorenzo, presidente della Pro loco di Tropea, per il quale «è necessario appurare di chi siano le responsabilità». Sul da farsi, ovviamente, egli non ha dubbi. «Bisogna demolirla – dice infatti Lorenzo – o l’impatto visivo di questo scempio rimarrà a vita. Le proporzioni della scala non sono camuffabili, e quindi la demolizione è l’unica soluzione ». Di fronte a questo spreco di soldi pubblici, per come riferito dallo stesso Lorenzo, pare che il sindaco Antonio Euticchio abbia affermato che il progetto era già stato approvato, e che adesso si stia attendendo il parere del sopraintendente». In attesa di tale definitivo giudizio, comunque, il presidente non si è tirato indietro da quello che è il suo ruolo, ovvero denunciare, anche perchè lo scopo dell’associazione da lui presieduta, per come recita l’articolo 2 dello statuto, ai comma B e C, è quello di “contribuire allo sviluppo turistico della località” e di “tutelare le bellezze naturali artistiche e monumentali del luogo”». In conclusione, Lorenzo lancia un appello affinchè, «si prendano immediati provvedimenti, ovviamente dopo aver rintracciato le responsabilità, altrimenti – avverte – saremo costretti a sottoscrivere una petizione popolare». La storia non finisce qui, perchè al peggio pare non debba esserci mai fine. Altri soldi potrebbero, infatti, essere spesi male, se per esempio l’ascensore inserito nel progetto dovesse servire solo a spostare gli utenti dai piedi di una prima scalinata all’inizio di un’altra. Un’opera inutile, insomma, visto che servirebbe solo a superare un dislivello di venti metri su sessanta lungo il tratto che divide il centro storico da Santa Maria dell’Isola, un percorso per il quale, tra l’altro, non vi sono reali alternative per tutti i turisti non muniti di un’automobile propria, visto che mancano i mezzi pubblici e quelli privati non sono adeguati all’utenza per quanto riguarda quantità e frequenza.
Francesco Barritta
Calabria Ora, p. 38