Nella chiesa del Gesù a Tropea
Tre gioni di iniziative religiose in onore del Venerabile
P. Vito Michele Di Netta
La locandina con il programma
Prende il via oggi la tre-giorni religiosa dedicata a ricordare e rendere attuale la figura del Venerabile P. Vito Miche Di Netta, missionario redentorista, che per 37 anni ha percorso molte zone della Calabria annunciando il Vangelo attraverso le missioni popolari e le varie predicazioni, al punto da meritarsi l’appellativo di “Apostolo delle Calabrie”.
Nato a Vallata (AV) il 26 febbraio 1787, entrò tra i Redentoristi divenendo sacerdote il 30 marzo 1811. Nel dicembre dello stesso anno dai superiori venne inviato in Calabria: dopo una breve sosta a Catanzaro giunse a Tropea, rimanendovi fino al 1849, quando morì il 3 dicembre, giorno del grande missionario gesuita San Francesco Saverio.
Le “Calabrie” del tempo (ce n’erano due, anzi tre) furono il campo di un infaticabile apostolato e di una raccolta incredibile di conversioni e di azioni di promozione sociale e religiosa. Fu un irrudicibile apostolo della riconciliazione tanto a livello personale, passando molte ore al confessionale, quanto a livello sociale, favorendo la riconciliazione di famiglie nemiche e la cessazione di odi e di ingiustizie (e ce n’erano fin troppo).
Il processo di beatificazione è fermo alla dichiarazione di eroicità delle virtù fatta da Pio XI il 7 luglio 1935: oggi lo si chiama “Venerabile”, ma i fedeli di Tropea, di Vallata, suo paese natale, e dell’intera Calabria desiderano vederlo proclamato “beato” e “santo”.
Da alcuni anni qualcosa si è movimentato per l’azione dei redentoristi di Tropea: sono state pubblicate le sue lettere… Ma occorrono i miracoli e questi li può ottenere solo lui, il Venerabile P. Di Netta.
Perciò questi giorni di preghiera e di confronto serviranno ad accendere il cuore per pregare il Sgnore affinché glorifichi il suo Servo fedele.
Un nuovo quadro del Venerabile teso a mostrarlo in età giovanile è stato preparato per l’occasione da Irene Fazzari, la quale pur se mostra esperienza nella creazione di paesaggi e varie vedute, dichiara di essere alla prima esperienza con il ritratto. E anche questo è un passo per la conoscenza del Venerabile.