Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Se proprio vogliamo giudicare, il Signore ci invita a giudicare noi stessi e le persone che ci stanno accanto dai frutti che portiamo. Non basta professare la propria fede, declamare i princìpi, affermare con forza le scelte evangeliche se poi siamo delle pessime persone. Cristiani impegnati, religiosi anche praticanti che poi si comportano in maniera disumana nei confronti del prossimo. E poi la sorpresa di vedere gente non credente comportarsi con una correttezza e una compassione che difficilmente si trovano tra “i buoni cristiani”.
Dio suscita torrenti di bene anche in persone all’apparenza lontane dalla fede. Saranno le opere stesse a giudicarci: quelle buone opere di giustizia e di misericordia che sapremo fare o rifiuteremo di fare.
♦ Fiori e letame
C’erano una volta due signore, vicine di casa sempre sul sentiero di guerra. Una si chiamava Maria e l’altra Paola.
Un giorno Maria incontrò Paola per strada e le disse: “Ti invito a dimenticare i nostri disaccordi e di vivere in pace l’una con l’altra”. Paola fu d’accordo.
♦ Ma a casa, Paola pensò: “Maria mi sta preparando qualche brutto tiro. Ma io la precederò e le darò quello che si merita.
Approntò un cesto, lo riempì di sterco di vacca, lo ricoprì con carta da regalo e vi mise un biglietto: “Questo dono è per suggellare il nostro impegno per la pace”. E chiese ad una persona di portarlo a Maria.
♥ Maria ricevette molto gentilmente il cesto e chiese alla persona di trasmettere alla vicina il suo ‘grazie’. Quindi mise lo sterco tra i fiori del suo giardino.
Poche settimane dopo, inviò a Paola un bel cesto di fiori profumati, e un biglietto con le seguenti parole: “Questi fiori li offro a prova della mia amicizia. Sono stati coltivati con il dono che mi hai fatto“.
♥ Ci sono persone che non sanno costruire la fraternità né essere solidali. Verso queste persone, noi dobbiamo essere come Maria: trasformare il letame in fiori. Ognuno dà ciò che ha di meglio dentro.
♥ Dice Gesù: “Ogni albero si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda. “(Lc 6,44-45).
♥ E San Paolo ci incoraggia: “L’amore tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’amore non avrà mai fine. “(1Cor 13,7-8).