Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Terremoto, dolore, solidarietà.
Ormai da 24 ore gli italiani seguono con gli occhi incollati al video l’evolversi dell’immensa tragedia che ha colpito nella scorsa notte il Centro Italia: un tremendo terremoto la sconvolto gran parte del territorio centrale italiano, radendo al suole abitazioni, cancellando tracce secolari di storia e seppellendo persone di ogni età, cogliendole nel pieno del sonno. – Mentre La Protezione Civile, le Forze Armate e Volontari di ogni estrazione sociale e religiosa continua il lavoro di salvataggio, si accende la gara di solidarietà che vede e vedrà gesti di fratellanza umana.
♥ Anche il vescovo scava tra le macerie del terremoto
Tra i soccorritori è apparso subito dopo la prima scossa, restando sempre presente sul posto, Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno. Ha raccontato all’Adnkronos: “Nel buio sentivo soltanto gente che gridava, persone disperate sulle strade, grida che arrivavano dalle case. Alle prime luci dell’alba ho visto solo macerie, un paese completamente distrutto. E’ un’altra Aquila”.
E il Vescovo ha lavorato fianco a fianco con i volontari della Protezione Civile e intanto insieme ad altri sacerdoti dava l’estrema unzione ai moribondo: veri pastori del povero gregge afflitto da tanta calamità.
♥ La CEI: i vescovi italiani
La Presidenza della CEI ha disposto l’immediato stanziamento di un milione di euro dai fondi dell’otto per mille per far fronte alle prime urgenze e ai bisogni essenziali. Inoltre ha indetto una colletta nazionale, da tenersi in tutte le Chiese italiane il 18 settembre 2016, in concomitanza con il 26/mo Congresso Eucaristico Nazionale.
♥ Il Papa all’Udienza del mercoledì: «Recitate con me il Santo Rosario»
Dopo l’immensa tragedia che ha colpito nella notte il Centro Italia, quella di Papa Francesco non poteva essere un’udienza come tutte le altre: «Avevo preparato la catechesi di oggi come per tutti i mercoledì di questi anno della misericordia sull’argomento della vicinanza di Gesù, ma dinanzi alla notizia del terremoto che ha colpito il Centro Italia, devastando intere zone e lasciando morti e feriti non posso non esprimere il mio grande dolore e la mia vicinanza a tutte le persone presenti nei luoghi colpiti dalle scosse, a tutte le persone che hanno perso i loro cari e a quelle che si sentono ancora scosse dalla paura e dal terrore».
Poi il Papa ha proseguito invitando i presenti e tutti i fedeli sparsi nel mondo a pregare con lui. «Dunque rimandiamo alla prossima settimana la catechesi di questo mercoledì e vi invito a recitare con me per questi nostri fratelli e sorelle una parte del Santo Rosario».
♥ La commozione e la vicinanza del Papa
Con voce visibilmente commossa il Papa ha detto: «Sentire il sindaco di Amatrice dire “il Paese non c’è più” e sapere che tra i morti ci sono anche bambini mi commuove davvero tanto. E per questo voglio assicurare a tutte queste persone nei pressi di Accumoli, Amatrice o altrove nelle diocesi di Rieti, di Ascoli Piceno e le altre in tutto il Lazio, Umbria e Marche la preghiera e dirgli di essere sicure della carezza e dell’abbraccio di tutta la Chiesa che in questo momento desidera stringervi col suo amore materno e anche col nostro abbraccio qui in piazza».
♥ Il grazie di Papa Francesco ai soccorritori
«Nel ringraziare tutti i volontari e gli operatori della Protezione Civile che stanno soccorrendo queste popolazioni, vi chiedo di unirvi a me nella preghiera affinché nostro Signore Gesù, che si è sempre commosso per il dolore umano, consoli questi cuori addolorati e doni loro la pace per intercessione della Vergine Maria. Lasciamoci commuovere con Gesù».
♥ Un parroco cerca le sue pecorelle
Amatrice, Padre Fabio è tra i soccorritori; è parroco di Città Reale Posta, frazione di Amatrice, con i guanti e pronto a scavare, racconta di come abbia già benedetto 7 persone decedute tra le macerie. Una di loro Antonella, madre di due figli, che abitava al numero 50 del corso principale di Amatrice.
(fonte: dal web passim).