Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Terra Santa, la vita oltre le mine.
Un campo minato che restituito alla vita. È stato bonificato un terreno presso il Giordano, intorno al convento francescano di Qasr Al Yahud, nei pressi di Gerico, che interessa la visita dei pellegrini al luogo del Battesimo di Gesù. – L’operazione di bonifica continua ad essere condotta da HALO Trust (Organizzazione per l’assistenza alla vita nelle aree pericolose) è un’associazione britannica di beneficenza non politica e non religiosa e un’organizzazione americana senza scopo di lucro che rimuove i detriti lasciati alle spalle dalla guerra, in particolare le mine terrestri . Conta circa 6.000 sminatori in tutto il mondo. – «È una sfida, ma anche un onore sminare zone care alla cristianità, per permettere ai pellegrini di venire in sicurezza».
♥ «Sminare un campo è sempre una cosa buona perché vuol dire trasformare un campo di battaglia in un campo di pace».
Con queste parole il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, ha salutato l’opera di sminamento del terreno circostante il convento francescano di Qasr Al Yahud, nei pressi di Gerico (Territori palestinesi), località sulla sponda occidentale del fiume Giordano.
♥ «Questo è un sito legato all’evento del battesimo di Gesù — ha commentato il custode in seguito a un sopralluogo avvenuto il 31 ottobre scorso, su invito dell’associazione Halo Trust, che lavora alla bonifica dell’area — quindi con lo sminamento speriamo di poterlo restaurare e recuperare, al fine di poter incoraggiare il pellegrinaggio anche in questo luogo. Magari un giorno sarà possibile anche muoversi da qui fino alla riva giordana».
♥ «Abbiamo fatto i sopralluoghi necessari — ha spiegato al sito terrasanta.net fra Sergey Loktionov, direttore dell’ufficio tecnico della Custodia — e presenteremo presto il progetto preliminare e poi quello definitivo per ripristinare questo posto e riaprirlo anche alla visita dei pellegrini».
Le previsioni di Halo Trust parlano di 30.000 metri quadri di superficie che saranno presto dichiarati liberi dalle mine.
«È un’operazione lenta e che richiede molta attenzione», ha spiegato Ronen Shimoni, coordinatore del progetto di Halo Trust.
♥ Infatti, viene spiegato, «ogni mina contiene 5 chilogrammi di esplosivo e gli ordigni devono essere distrutti uno a uno. Finiremo fra qualche mese, dopo aver tolto di mezzo tutte le 2500 mine sparse in quest’area. Abbiamo cominciato le operazioni a marzo scorso, pensiamo che per la metà dell’anno prossimo dichiareremo questa zona completamente sicura. Una parte, qui intorno al convento, è già sicura.
È stata una sfida, ma anche un onore sminare questa zona per permettere ai pellegrini di venire».
(fonte: Osservatore Romano, 13 novembre 2018).