Fede e dintorni

Tempo di Quarantore

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Tempo di Quarantore.

– Iniziata la quaresima, sono iniziati anche i turni delle Quarantore, secondo l’antica tradizione, pur non restando l’unico periodo dell’anno.
– Le origini si rifanno sostanzialmente a due fonti:
1. ricordare e rivivere la “quaresima” di Gesù nel deserto prima di cominciare la sua missione pubblica (preghiera, digiuno…)
2. ricordare e rivivere le ore della sepoltura di Gesù (preghiera, ringraziamento, vita eucaristica).
– In Italia La devozione delle Quarantore risale al XVI secolo è iniziata a Milano per poi estendersi alla Chiesa tutta. Essa consisteva nel digiunare, fare penitenza e adorazione del Santissimo Sacramento. – Con san Filippo Neri (1515-1595) e i Cappuccini la devozione si diffuse in tutta la Chiesa.
– Tradizionalmente, la devozione alle Quarantore si colloca il giorno prima dell’inizio dell’inizio della Quaresima. Ma poi la si è celebrata anche in altri momenti dell’anno. Oggi ha preso altre forme  come l’adorazione perpetua.

La gioia di san Filippo Neri (1515-1595).
Roma, 1550. In una domenica fra le prime dell’anno, nelle strade popolate della città eterna, un uomo in abito talare si apre il cammino nella folla, e questa si scansa per farlo passare. Filippo Neri è ben conosciuto, lì: quel giovane sacerdote dal cuore di fanciullo e dall’umorismo irresistibile è noto per i suoi spontanei momenti di evangelizzazione, che hanno convertito più di una persona.
♦ Gli chiedono dove stia correndo in quel modo. Filippo, senza fermarsi, risponde di aver trovato un nuovo modo di salvare le anime e di onorare Gesù: “Che meravigliosa preghiera, questa devozione delle Quarantore! Un tempo prolungato di digiuno e di adorazione non può che servire la causa di Cristo”.  Vuole assolutamente parlarne col suo amico Ignazio di Loyola.

Da Milano a Roma.
♦La devozione delle Quarantore era comparsa in Lombardia all’inizio del XVI secolo. Originariamente si trattava di un periodo di digiuno e di astinenza di quaranta ore, praticato  durante il triduo pasquale e la si concludeva con una processione la mattina di Pasqua.
♦ Nel 1527 un certo Antonio Bellotti decise di esporre, durante le Quarantore, il Santissimo Sacramento. L’adorazione divenne allora parte integrante e centrale della devozione. Perché questa aggiunta? All’epoca infuriavano le Guerre d’Italia e l’adorazione della Eucaristia veniva indicata per implorare dal Signore la pace nel mondo.
♦ Dieci anni più tardi, un cappuccino di nome Giuseppe da Ferno trasformò le Quarantore in una serie di preghiere solenni con processione eucaristica. E quando una parrocchia terminava le Quarantore ,subito un’altra attaccava: forse è da ravvisarsi qui l’origine dell’adorazione eucaristica perpetua.
♦ I cappuccini diffusero poi la pratica in tutta Italia. Fu così che questa devozione giunse a Roma fino alle orecchie di Filippo Neri.
La proposta di quest’ultimo trovò riscontro molto favorevole nella Chiesa di Roma.
Col suo ordine, la Congregazione dell’Oratorio, organizzò le Quarantore all’inizio di ogni mese. In quel secolo di tensioni politiche costanti, esse divennero un rituale necessario per domandare la pace al Signore.

Altre note di storia.
♣ Un altro significato originario delle Quarantore fu quello di onorare Gesù Cristo durante le quaranta ore in cui giacque nel sepolcro. A partire da questa esigenza invalse l’uso di deporre l’ostia consacrata nascosta in un apposito altare sotto forma di sepolcro.
♣ L’uso di esporre il SS. Sacramento all’adorazione dei fedeli per quaranta ore continue al fine di propiziarsi l’intervento del Signore, specie in tempi di calamità e guerre, avvenne per la prima volta nel 1527 presso la chiesa del S. Sepolcro a Milano.
Il papa Paolo III, mediante la richiesta del vicario generale di Milano fatta a nome del governatore e del popolo milanese, approvò questa pratica con breve apostolico del 28 agosto 1537.
♣ I Cappuccini, a cui si unirono anche i Minoriti, furono ferventi propagatori dell’uso delle Quarantore e altrettanto zelo fu espresso anche dai Gesuiti, i quali diffusero quest’uso in tutta Europa e in Italia.
Urbano VIII con l’enciclica Aeternus rerum Conditor del 6 agosto del 1623, prescrisse a tutte le chiese del mondo la celebrazione delle Quarantore.

Le due forme delle Quarantore.
Per quanto riguarda la prassi, dall’indagine storica si rilevano due forme:
♣ – un turno annuale ininterrotto d’adorazione di chiesa in chiesa, che si è affermata e mantenuta solo nelle grandi città per ragione di disponibilità di chiese e fedeli;
♣ – la forma sporadica, legata solo ad alcuni momenti dell’anno, fatta spesso senza l’adorazione notturna, che è quella più diffusa e in uso ancora oggi in molte comunità parrocchiali.
Nei secoli XVII e XVIII questa seconda forma fu introdotta nei tre giorni precedenti il mercoledì delle Ceneri come funzione riparatrice.
Altro momento dell’anno dedicato alla celebrazione delle Quarantore è l’inizio della Settimana Santa, legato tradizionalmente al precetto pasquale annuale, la cui collocazione temporale si ispira alla forma tradizionale più antica, sostenuta e diffusa dai Cappuccini. (Note estratte dal Messale Romano, 1983)

A Tropea – Il Venerabile P. Di Netta (1787-1849) e le Quarantore
Dalle testimonianze ai Processi di Beatificazione

♦ Era divotissimo di Gesù Sacramentato e questa divozione appariva sia nell’amministrazione dei SS. Sacramenti, sia in tutto il suo esteriore, nell’atteggiamento, nelle parole. Ricordo che non si poneva mai in chiesa a confessare se prima non pregava con molto raccoglimento innanzi a Gesù Sacramentato specialmente quando questo era esposto in forma di Quarantore. – Regolarizzò le Quarantore e volle che fossero celebrate con tutta pompa.

♦ Della sua devozione verso il SS.mo Sacramento dell’Eucaristia ne son prova le Quarantore da lui regolarizzate e fatte celebrare con pompa; il grande e bello Ostensorio che procurò alla Chiesa, il ricchissimo parato veramente prezioso da lui fatto fare.
♦ Il Venerabile Di Netta curava in tutti i modi di suscitare negli altri la fede e l’amore a Gesù Sacramentato. A questo scopo egli istituiva in parecchi paesi il pio esercizio delle SS. Quarantore. Questa pratica  del culto eucaristico in molti luoghi delle Calabrie era del tutto sconosciuta ed il Servo di Dio ve la lasciava trapiantata.

♦ Faccio notare che la devozione dell’esposizione di Gesù Cristo in Sacramento per le Quarantore per opera sua fu introdotta per quattro giorni nella sua chiesa, mentre nelle altre chiese durava per soli tre giorni. (D. Ignatius Toraldo e Joseph. Tarantino).

♦ Perfetta era l’osservanza del disposto della Clementina nell’esposizione di Gesù Sacramentato nelle Quarantore. In tutte le chiese di questa città (Tropea) si esponeva il Sacramento per tre giorni, e il Servo di Dio ve lo teneva esposto per quattro, acciocché si empissero 40 ore, com’è prescritto, e da allora questa pratica vige in tutta la diocesi. (D. Vincentius can. Scardamaglia).

♦ Il suo amore poi era fervorosissimo verso Gesù Sacramentato, tanto che le funzioni delle Quarantore annuali voleva che si facessero col massimo splendore nella sua Chiesa e con la più scrupolosa osservanza delle rubriche. (D. Antonius can. Barone).

(fonte: cf vario web, tra cui it.aleteia.org 07/03/22).

Tradizionalmente, la devozione alla Quarantore si colloca subito prima dell’inizio della Quaresima o in sua concomitanza, ma può essere celebrata in ogni momento dell’anno. Oggi esiste in forme assai varie, come per esempio l’adorazione perpetua. – A Tropea è in corso il turno delle Quarantore, già iniziato prima dell’inizio della Quaresima. Prevede tre giorni per turno (domenica-lunedì-martedì) fino alla Settimana Santa. – Anche al tempo del Venerabile P. Vito Michele Di Netta duravano 3 giorni; ma il Venerabile propose la pratica per quattro giorni e con grande solennità. – Ancora oggi nella chiesa del Gesù si ammirano il magnifico il tronetto dell’epoca e il prezioso Ostensorio.

Condividi l'articolo