Attualità

Teatro La Pace, si alza il sipario sul Notre Dame de Paris

«Tout se tien», ebbe a scrivere il giovane ventinovenne Victor Hugo nel 1831, cioè «Tutto è correlato». Con queste parole scelte come slogan, poche ma pregne di significato, viene presentato l’ennesimo progetto dell’Istituto di Istruzione Classica, Scientifica e Professionale di Tropea. Un Istituto che, negli anni, è riuscito a portare l’offerta formativa scolastica a livelli d’eccellenza, arricchendola con progetti tematici volti a far cogliere ai ragazzi i principi più sani ed i valori più belli della nostra cultura. Grazie a questi progetti i ragazzi si sono potuti cimentare nelle più svariate attività, dal cinema alla poesia, dalla musica allo sport, dai progetti professionalizzanti a quelli sulla legalità. L’ultima impresa realizzata con questo progetto, infine, verte sulla rappresentazione dal vivo del musical di “Notre-Dame de Paris”, che avverrà il 3 giugno alle 21 nel prestigioso teatro “La Pace” di Drapia.
Un progetto di tale livello, che in sé ne coinvolge addirittura altri cinque, è stato reso possibile non solo grazie all’esperienza della dirigente scolastica Beatrice Lento, alle grandi doti e alla professionalità del corpo docente impiegato, alla passione e dedizione degli studenti, ma anche per il coinvolgimento e la collaborazione di Enti e associazioni presenti sul territorio, come la Commissione Intercultura della Regione Calabria, lo stesso teatro “La Pace”, il Comune e la Pro loco di Tropea.
Il progetto teatrale rientra ovviamente tra quelli finanziati dal Fondo Sociale Europeo dei P.O.N. “Competenze per lo sviluppo” e dal Dipartimento per la Programmazione del Ministero della Pubblica Istruzione – “Con l’Europa, investiamo nel vostro futuro”.
Lo spettacolo, curato da docenti interni e da esperti del settore, si pone appunto come scopo quello di sensibilizzare i giovani all’interculturalità ed ai valori più sani, come quello della pace. «I personaggi ibridi di Notre-Dame de Paris – scrive la prof. Lento – provocano sensazioni di contaminazione, incompletezza, di metamorfosi continua che riassumono l’angoscia dell’uomo moderno. Le frontiere si annullano e la trasgressione rifiuta le barriere convenzionali tra bello e brutto, tra bene e male, gettando un ponte sull’abisso sempre più ampio che nel mondo moderno separa l’anima dal corpo». La speranza e l’augurio di interculturalità promossa dall’IIS si colloca proprio nella correlazione tra gli opposti presenti in questa storia.

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Francesco Barritta
Docente ordinario di Lingua e letteratura italiana e Storia presso il Nautico di Pizzo (VV), è giornalista iscritto all'albo professionale dell'Ordine dei giornalisti della Calabria, elenco pubblicisti. Ha diretto varie testate giornalistiche, tra cui Tropeaedintorni.it