Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Stupri e perdono.
L’uomo è sempre lo stesso, ad ogni latitudine: è capace di gesti eroici e santi ed è capace ancora di avvilenti delitti, che sembrano togliere ottimismo alla voglia di fare del bene. – Quanto è successo nella stazione ferroviaria centrale a Colonia, nella notte di Capodanno, quando un migliaio di uomini aggredisce decine di donne sembra aver messo la sordina allo storico accordo tra Sud Corea-Giappone circa le “donne conforto”, vittime di stupri durante la seconda guerra mondiale. – Per far vincere il bene bisogna tener duro: il destino del bene, infatti, è quello di essere continuamente messo alla prova.
A Colonia
♦ Nella notte di Capodanno un migliaio di uomini aggredisce decine di donne durante la notte nella Hauptbanhof, la stazione ferroviaria centrale. Ci sono state aggressioni, violenze e stupri: molte le denunce. La polizia non è riuscita a bloccare gli assalti di quegli uomini, sembra di origine araba, ubriachi. La cancelliera Merkel si è detta: «Indignata». Un caso davvero senza precedenti; la polizia di Colonia che sta indagando su «delitti pesanti di tipo sessuale» e, in un caso di vera e propria violenza.
♦ E pensare che alcuni mesi fa nella stessa stazione c’era stata una festosa accoglienza dei profughi che arrivavano dalle varie parti del Nord Africa e delle zone calde della guerra.
(fonte: dal web).
Giappone-Corea del Sud
♦ I governi di Giappone e Corea del Sud hanno raggiunto un accordo di portata storica per dirimere la controversa questione delle “donne conforto”, costrette a lavorare come schiave del sesso per i soldati nipponici prima e durante la II Guerra mondiale.
Tokyo ha annunciato lo stanziamento di 1 miliardo di yen (circa 8,3 milioni di dollari) per un fondo – amministrato da Seoul – che garantisca il “maggior benessere possibile” alle sopravvissute. Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha anche espresso attraverso il suo ministro degli Esteri “delle scuse di cuore” per quanto accaduto.
♦ Secondo i coreani, le “donne conforto” erano 400mila donne rapite con la forza o con l’inganno per lavorare nei bordelli o nelle caserme giapponesi sparsi per l’Asia; mentre per i giapponesi si è trattato di un traffico di esseri umani che coinvolgeva “al massimo 40mila persone”, orchestrato da privati, e non da rappresentanti dell’esercito o dell’esecutivo.
♥ Oggi le sopravvissute sono poco più di 50. La Corea è stata colonia giapponese dal 1910 al 1945. Nel corso della conferenza stampa che ha concluso l’incontro, Kishida ha dichiarato: “Basandoci sul fatto che la questione ha lasciato profonde ferite nell’onore e nella dignità di molte donne a causa del coinvolgimento dell’esercito giapponese, il Sol Levante si sente molto responsabile”.
(Fonte: Radio Vaticana 2015-12-28).