Fede e dintorni

Straordinari nell’ordinario

Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano

Storie belle… per vivere meglio

Straordinari nell’ordinario.

Due piccole storie, oggi, per ricordarci la preziosità dell’ordinarietà, tempo che diventa la concreta possibilità di esprimere il nostro impegno e di rispondere alle nostre responsabilità. A volte ci illudiamo che sono gli eventi “straordinari” a costruire la nostra vita, dimenticandoci della preziosità dei gesti semplici quotidiani e il saper restare umili al nostro posto, compiendo con pazienza e fedeltà il compito che ci è stato affidato. “Non dare per scontati i tanti piccoli miracoli quotidiani che avvengono sotto i nostri occhi. Cose straordinarie si ripetono continuamente intorno a noi ed è solo l’abitudine a renderci distratti e insensibili al loro reale valore.

Il caffè per la mamma
♦ Una mattina un papà stava preparando un vassoio di caffè. Vassoio bello, e con molte cose deliziose. Ci mise anche una rosa.
Mentre portava il caffè a sua moglie, che era ancora a letto, apparve la figlioletta e chiese: “Papà, la mamma è malata?” “No, cara, oggi è la festa della mamma”.
La bambina allora scherzò: “E allora, ogni giorno dell’anno è il giorno del papà?”
Naturalmente, perché negli altri giorni era la mamma a portargli a letto il caffè.

“Chi proclama la gloria di Maria ha gloria eterna. Venerare la Regina degli angeli è acquisire la vita eterna, perché questa grande Madonna saprà onorare nell’altra vita chi in questa ha cercato di festeggiarla “(S. Alfonso de Liguori).

Il cagnolino, l’asinello e la donna
♦ C’era una volta una donna che aveva un cagnolino e un piccolo asino. Un giorno, il cucciolo entrò nella cucina, dove ella si trovava, le girò attorno, poi salì sul divano.
♦ Quando la donna si sedette, le saltò in grembo. E la donna prese ad accarezzarlo.
L’asinello lo vide, e il giorno dopo, quando la donna era in cucina, entrò e salì sul divano. La donna prese un manico di scopa e lo scacciò immediatamente.
Ognuno di noi deve stare al suo posto. Ed è proprio facendo bene ciò che tocca a noi, che facciamo come Gesù. Siamo come un corpo, le cui membra sono diverse. E se non siamo uguali, non dobbiamo imitare nessuno.

“Maria è Regina. Ma per nostra consolazione è una regina piena di misericordia, sempre incline a favorirci e fare del bene a noi, poveri peccatori “(S. Alfonso de Liguori).

“Non dare per scontati i tanti piccoli miracoli quotidiani che avvengono sotto i nostri occhi. Cose straordinarie si ripetono continuamente intorno a noi ed è solo l’abitudine a renderci distratti e insensibili al loro reale valore.

 

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