Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Storia dei tre figli.
L’educazione dei figli non può non avere radici che in famiglia, ma prima di tutto radici di umanità. Nelson Mandela diceva che è grazie all’educazione in famiglia che la figlia di un contadino può diventare medico, il figlio di un minatore diventare capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione. Ma spesso i genitori favoriscono per i loro figli la costruzione di stili di vita in cui essi rischiano di smarrire la fondamentale umanità. E così n giro si vedono troppi figli super-esperti in tanti campi, ma poco sviluppati in umanità. Questa storia può aiutare ad aprire gli occhi.
♦ Tre donne andarono alla fontana per attingere acqua.
Presso la fontana, su una panca di pietra, sedeva un uomo anziano che le osservava in silenzio ed ascoltava i loro discorsi.
♦ Le donne lodavano i rispettivi figli.
“Mio figlio – diceva la prima – è così svelto ed agile che nessuno gli sta alla pari”.
“Mio figlio – sosteneva la seconda – canta come un usignolo. Non c’è nessuno al mondo che possa vantare una voce bella come la sua”.
“E tu, che cosa dici di tuo figlio?” – chiesero alla terza, che rimaneva in silenzio.
“Non so che cosa dire di mio figlio – rispose la donna. – E’ un bravo ragazzo, come ce ne sono tanti. Non sa fare niente di speciale…”.
♦ Quando le anfore furono piene, le tre donne ripresero la via di casa.
Il vecchio le seguì per un pezzo di strada. Le anfore erano pesanti, le braccia delle donne stentavano a reggerle.
Ad un certo punto si fermarono per far riposare le povere schiene doloranti.
♦ Vennero loro incontro tre giovani.
Il primo improvvisò uno spettacolo: appoggiava le mani a terra e faceva la ruota con i piedi per aria, poi inanellava un salto mortale dopo l’altro.
Le donne lo guardavano estasiate: “Che giovane abile!”.
Il secondo giovane intonò una canzone. Aveva una voce splendida che ricamava armonie nell’aria come un usignolo.
Le donne lo ascoltavano con le lacrime agli occhi: “E’ un angelo!”.
♥ Il terzo giovane si diresse verso sua madre, prese la pesante anfora e si mise a portarla, camminando accanto a lei.
Le donne si rivolsero al vecchio: “Allora che cosa dici dei nostri figli?”.
“Figli? – esclamò meravigliato il vecchio – Io ho visto un figlio solo!”.
Gesù diceva: “Li riconoscerete dai loro frutti” (Matteo 7,16).