Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Sottile ipocrisia nei nostri giorni.
L’ipocrisia anche ai nostri giorni tende ad invadere ogni spazio sociale, ecclesiale ed anche familiare. Molti tendono a ricoprirsi d’ipocrisia: la rispettabilità di cui non possono fare a meno, il desiderio che gli altri non li considerino inferiori o emarginati. E questo anche nelle sfere più sacrali, come quella materna. – Trascurando Dio, si osservano le tradizioni degli uomini»
Una rispettabilissima madre di famiglia, abbandonata dal marito per una donna più giovane, fa del suo unico figlio la sua principale ragione di vita. Diventa presidentessa di tutte le associazioni per i genitori, segue il suo percorso scolastico, diventa persino un’attivista quando suo figlio rivela di essere gay.
Eppure questa facciata perfetta ha una crepa gigantesca che si espande quando il figlio gli presenta il suo compagno: lei è la madre dell’anno, l’attivista che protegge suo figlio eppure non riesce a vederli neanche prendersi per mano.
Ed è in quel momento che si rivela per quel che è: quella madre forse ama suo figlio, ma non si è mai davvero impegnata per lui, lo ha fatto sempre per se stessa, per mostrare agli altri una sorta di perfezione materna da cui trarre riconoscimento sociale.
(ristretto da un racconto di Leavitt, scrittore contemporaneo statunitense).
♥ Dal vangelo di questa domenica – Gesù ammonì scribi e farisei: «Bene ha profetato Isaia di voi, ipocriti, come sta scritto: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini”.Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». (Vangelo di Marco, cap. 7).