Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Solidarietà nel Ramadam.
Davvero la solidarietà che nasce dalla fede e dalla carità non conosce confini, e ridà speranza nuova anche alle zone che stanno soffrendo a causa di una guerra senza senso e senza fine. In questo tempo i cristiani di Aleppo (Siria) assicurano cibo e solidarietà ai musulmani bisognosi: presso la Cattedrale dedicata a Sant’Efrem il Siro, vengono distribuiti pasti preparati dai cristiani per le famiglie musulmane.
♦ Da quando è iniziato il mese sacro del Ramadan, dedicato alla preghiera e al digiuno, l’arcidiocesi siro ortodossa di Aleppo offre ogni giorno i viveri per la prima colazione e per l’unico pasto serale alle famiglie musulmane più indigenti che vivono nel quartiere di Sulaimaniyah.
Lo rende noto l’agenzia Fides.
♦ Alcune foto diffuse dal sito ankawa.com documentano la distribuzione dei pasti preparati dai cristiani per le famiglie musulmane.
Il centro di distribuzione si trova nei locali dell’arcidiocesi, presso la Cattedrale dedicata a Sant’Efrem il siro.
♥ In un messaggio diffuso dai media dell’Arcidiocesi si presenta tale iniziativa come gesto semplice per esprimere i sentimenti di solidarietà tra concittadini di diversa appartenenza religiosa, nell’auspicio di contribuire a ripristinare col tempo la convivenza tra le varie comunità etniche e religiose che caratterizzava la società siriana prima della guerra.
♦ “Anche il conflitto – si legge nelle informazioni diffuse dall’Arcidiocesi e pubblicate da Fides – ha spinto in molti casi cristiani e musulmani a compiere gesti di solidarietà interreligiosa, come nel caso dei bambini orfani musulmani che hanno trovato ospitalità in strutture di proprietà della Chiesa, dopo che l’edificio in cui erano ospitati era stato devastato dai bombardamenti”.
♦ La guida dell’Arcidiocesi siro-ortodossa di Aleppo risulta ancora formalmente affidata al Metropolita Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, scomparso insieme al Metropolita greco ortodosso di Aleppo Boulos Yazigi nell’aprile 2013, mentre i due Arcivescovi si trovavano nell’area tra Aleppo e il confine con la Turchia.
(fonte: zenit.org).