Rubrica quotidiana a cura di P. Salvatore Brugnano
Storie belle… per vivere meglio
Oggi, ultima domenica dell’anno liturgico, solennità di Cristo Re, ci viene presentato il giudizio finale. Cristo sarà il giudice glorioso di tutti gli uomini. E il giudizio verterà su quello che avremo fatto a lui, presente nei poveri e nei piccoli, che egli chiama suoi fratelli.
Questa è la vera chiave che apre tutto il mistero di Dio: amare concretamente i fratelli nei quali è presente Dio stesso. Poco importa ciò che si crede e come si crede, poco importa la nostra appartenenza o meno a una comunità istituzionale, poco importano le intenzioni e la coscienza, ciò che conta è agire ed essere dalla parte dei poveri e degli emarginati.
♦ San Paolo apostolo ai Corinzi (cf 1Cor 15,20-26.28)
Poi, quando sarà la fine, Cristo consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte.
♥ E quando tutto gli sarà stato sottomesso, anch’egli, il Figlio, sarà sottomesso a Colui che gli ha sottomesso ogni cosa, perché Dio sia tutto in tutti.
La preghiera
♥ O Padre, tu che ci chiami alla gioia e alla beatitudine senza fine, accogli il grido di supplica che ti rivolgiamo, confidando nel tuo Figlio e nostro Re Gesù Cristo, colui che siede accanto a te nella gloria come unico nostro mediatore. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
La regalità di Gesù
♦ Come Gesù manifesta il suo essere re? Nella Scrittura vi sono diverse immagini.
- L’immagine del pastore che raduna le pecore: la regalità di Gesù si manifesta come custodia amorosa e personale del gregge.
- Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù come Giudice glorioso, rimarcando la serietà della vita; ma egli non è il Giudice dispotico: è Colui che ci ha dato la vita, mostrando il suo amore fino a identificarsi con i fratelli più piccoli.
Perciò il so giudizio consiste nell’attuazione («Venite, benedetti del Padre mio») o nel fallimento («Via, lontani da me, maledetti») della relazione con Cristo, vissuta nella concretezza della relazione d’amore con i “piccoli”. Ecco il criterio per la nostra responsabilità e per incontrare Gesù Re e Giudice: vivere la carità. - Un altro aspetto di Gesù Re è rivelato da San Paolo: la sua vittoria su quei nemici che non permettono all’uomo di vivere in pienezza e sono il peccato, che ruba la vita, e la morte ultima che separa da Dio. La vittoria di Cristo apre alla comunione con il Padre, cui Gesù consegnerà il regno, perché Dio sia tutto in tutti. (Fr. Angelo Borghino, ofmCAP, in ladomenica.it).
La giaculatoria di S. Alfonso
♥ Ah mio Signore, l’Amore Re ti fece di scherno e di dolore!